Bagno di folla per Roberto Vannacci in Sardegna: il generale contro Todde, l’Europa e la Regione. “Senza Lega non si vince, serve un centrodestra forte”.
L’incontro a Selargius e gli attacchi politici
È stato un Roberto Vannacci in versione scatenata quello che si è presentato a Selargius, nella sala consiliare del Comune. L’eurodeputato del gruppo “Patrioti per l’Europa” ha parlato a ruota libera, attaccando in particolare la presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde. L’evento, definito una vera “contro-narrazione” rispetto alla linea delle politiche europee, ha richiamato un folto pubblico di sostenitori.
Al suo fianco i vertici della Lega in Sardegna: Michele Ennas e Dario Giagoni. Proprio Ennas ha aperto l’incontro puntando il dito contro la giunta regionale: “Il nostro partito è vivo. Ma la Regione è ferma, bloccata. Mai vista un tale pressapochismo e una totale assenza di risposte per imprese e sanità. L’unica cosa che hanno fatto quelli del ‘Campo largo’ è lo spoil system nella sanità. Noi invece stiamo lavorando ascoltando i portatori di interesse e oggi, con Vannacci, vogliamo promuovere un nuovo percorso. Senza la Lega non si vince: serve costruire un centrodestra forte, altrimenti ci sotterreranno”.
Immigrazione, sicurezza e attacchi alla sinistra
Vannacci ha affrontato i suoi cavalli di battaglia: energia, difesa, identità e soprattutto immigrazione. Sul tema ha usato toni durissimi: “Viviamo come la rana nella pentola che si scalda. Ci hanno detto che gli immigrati avrebbero pagato le pensioni, invece vivono sulle nostre spalle. Sotto gli 8.500 euro non pagano tasse, ma usufruiscono dei servizi. Nella migliore delle ipotesi abbassano il costo del lavoro, nella peggiore delinquono: il 48% dei reati, ricordo citando dati del Ministero dell’Interno, è commesso da stranieri”.
Il generale ha poi ribadito che il diritto d’asilo dovrebbe essere richiesto fuori dallo spazio Schengen e che i fondi europei destinati ai Paesi di origine devono essere vincolati al rispetto degli accordi sui rimpatri. “Non riusciamo a rimpatriare chi, sul nostro territorio, non si comporta correttamente” ha denunciato, accusando la sinistra di aver votato contro “ogni ragionevole proposta” sul tema. “Sono favorevole a misure più rigorose contro l’immigrazione incontrollata e l’insicurezza. Questi voti al Parlamento europeo mostrano chiaramente la posizione delle diverse forze politiche. Cambiare le cose, purtroppo, non è semplice”.
Ucraina e politiche europee
Sul fronte internazionale, Vannacci ha criticato l’Unione Europea e la NATO per le posizioni sull’Ucraina. Secondo lui, pochi Stati membri sarebbero realmente interessati a inviare truppe, rendendo la fase post “Anchorage”, quella della “garanzia della sicurezza dell’Ucraina”, una semplice operazione di facciata. Ha definito una “forzatura impraticabile” l’ipotesi di applicare l’articolo 5 della NATO a un Paese che non ne fa parte. Un discorso che ha infiammato la platea, confermando ancora una volta il ruolo del generale come uno dei volti più divisivi e seguiti del dibattito politico nazionale.