Meloni al Meeting di Rimini: «C’è chi scrive mozioni e chi salva vite»

La premier rivendica il ruolo dell’Italia nelle evacuazioni da Gaza e critica la reazione israeliana, parlando anche dei giornalisti uccisi nei raid.

L’intervento al Meeting di Rimini

Dal palco del Meeting di Rimini, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha pronunciato parole destinate a far discutere. «Non abbiamo esitato un solo minuto a sostenere il diritto all’autodifesa di Israele dopo l’orrore del 7 ottobre, ma allo stesso tempo non possiamo tacere ora di fronte a una reazione che è andata oltre il principio di proporzionalità mietendo troppe vittime innocenti arrivando a coinvolgere anche le cristiane», ha dichiarato. Un discorso che ha ribadito la richiesta di un «cessate il fuoco» immediato e la liberazione degli ostaggi detenuti da Hamas. La premier ha poi sottolineato l’impegno del nostro Paese in prima linea: «Rivendichiamo il ruolo ricoperto dall’Italia in questa crisi, siamo il primo Paese non musulmano per evacuazioni sanitarie da Gaza. C’è chi scrive le mozioni e chi salva bambini. E io sono fiera di fare parte dei secondi».

La condanna per i giornalisti uccisi

Un passaggio centrale del discorso è stato dedicato ai giornalisti rimasti uccisi nei bombardamenti. «Condanniamo l’ingiustificabile uccisione dei giornalisti, un inaccettabile attacco alla libertà di stampa e a tutti coloro che rischiano la vita per raccontare il dramma della guerra», ha detto Meloni. Il riferimento era diretto al raid del 25 agosto su Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, che ha colpito l’ospedale Nasser causando venti morti, tra cui cinque operatori dell’informazione: Mariam Abu Daqqa, freelance per diverse testate tra cui Associated Press; Mohammed Salama, cameraman di Al Jazeera; Moaz Abu Taha e Hussam al-Masri, collaboratori della Reuters; e Ahmed Abu Aziz, legato all’agenzia Quds Feed Network. Secondo le stime, dall’inizio del conflitto sarebbero circa 200 i giornalisti rimasti uccisi.

Italia tra evacuazioni e diplomazia

L’intervento della premier ha inteso rafforzare l’immagine dell’Italia come attore concreto nella crisi. Da mesi i mezzi militari e sanitari italiani hanno garantito evacuazioni dalla Striscia di Gaza, in particolare di bambini feriti e pazienti gravi. Un ruolo che Meloni ha contrapposto a chi, a suo dire, «si limita a scrivere mozioni» senza portare risultati tangibili. Le sue parole arrivano in un contesto delicatissimo: da un lato la solidarietà per le vittime dell’attacco di Hamas, dall’altro la condanna per un’azione militare israeliana ritenuta sproporzionata e responsabile di migliaia di civili morti. L’appello a un equilibrio tra sicurezza e rispetto dei diritti umani ha segnato l’intervento, in cui la presidente del Consiglio ha voluto rimarcare che l’Italia non resterà neutrale davanti a una crisi umanitaria di queste dimensioni.

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