Dopo la vittoria all’esordio agli US Open, Jannik Sinner risponde con ironia a una domanda inaspettata sulla presenza costante dei marchi nelle sue interviste.
La vittoria e la conferenza stampa
Debutto perfetto per Jannik Sinner agli US Open, dove ha superato agevolmente il ceco Vit Kopriva con un netto 3-0, concedendo soltanto quattro game. Il numero uno del mondo ha confermato di essere in condizione ottimale, nonostante un piccolo fastidio che lo staff ha preferito non aggravare evitando allenamenti extra. Dopo la vittoria, il campione altoatesino ha incontrato la stampa e ha risposto con la consueta calma a tutte le domande, comprese quelle più particolari. Una, in particolare, ha attirato l’attenzione: riguarda il rapporto tra Sinner e i suoi sponsor, tema sollevato dal direttore di Ubitennis Ubaldo Scanagatta.
La domanda scomoda sugli sponsor
Nel corso della conferenza, Scanagatta ha espresso il malumore di parte della stampa: «Noi giornalisti un po’ soffriamo quando vediamo che le tue interviste ci sono sempre solo quando hai uno sponsor dietro… Se uno non ha uno sponsor, il giornalista sta lì un anno ad aspettare, forse, di intervistarti». Poi ha incalzato: «Vorrei sapere se questa frustrazione la capisci oppure no. Se uno non ha lo sponsor, l’intervista con te non ce l’ha mai, il giornalista deve venire alle conferenze stampa e basta». Una domanda diretta che ha messo alla prova la capacità di Sinner di gestire situazioni delicate fuori dal campo.
La risposta di Sinner tra ironia e chiarezza
La replica del campione non si è fatta attendere e ha spiazzato la platea con una battuta: «…Qua c’è lo sponsor?», ha detto sorridendo e voltandosi verso i loghi ufficiali degli US Open. Poi ha aggiunto: «Io non lo so sinceramente, faccio le interviste dove mi dicono. Non è il mio lavoro…». Un modo elegante per chiarire che la gestione delle interviste e delle presenze pubblicitarie non dipende da lui, ma dal suo team. Con ironia e semplicità, Sinner ha trasformato una potenziale polemica in un momento distensivo, confermando la sua capacità di mantenere equilibrio anche fuori dal campo.