A Bruxelles la commissione Juri deciderà se togliere la protezione alla deputata italiana, accusata in Ungheria per l’aggressione a un gruppo di neonazisti.
La data decisiva a Bruxelles
Martedì 23 settembre sarà il giorno cruciale per Ilaria Salis, quando la commissione Juri del Parlamento europeo voterà sulla revoca della sua immunità. La deputata, sostenuta a Bruxelles dalla coppia Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, aveva già evitato la decisione lo scorso giugno grazie a un rinvio a sorpresa. Questa volta, però, la votazione ci sarà, salvo clamorosi colpi di scena. Il relatore incaricato, lo spagnolo Adrian Vazquez Lazara del Ppe, è intenzionato a chiedere la revoca, aprendo così la strada al processo in Ungheria.
Le accuse e il processo in Ungheria
La vicenda giudiziaria nasce da un episodio avvenuto nel febbraio 2023 a Budapest, dove Salis è accusata di aver partecipato all’aggressione di un gruppo di neonazisti. Il tribunale ungherese l’ha già mandata alla sbarra, ma la sua elezione a eurodeputata le ha garantito l’immunità parlamentare. In caso di voto favorevole alla revoca, la decisione finale spetterà all’assemblea plenaria dell’Europarlamento, probabilmente a metà ottobre. In un appello pronunciato lo scorso giugno, Salis aveva chiesto ai colleghi di “salvarla”, definendo un’ingiustizia dover rispondere davanti alla giustizia ungherese.
Gli schieramenti politici e l’ago della bilancia
Sul piano politico, la partita si gioca sugli equilibri tra gruppi parlamentari. I partiti di sinistra — dai Socialisti ai Verdi, fino a The Left — hanno già annunciato il loro voto contrario alla revoca dell’immunità. A favore, invece, potrebbero schierarsi Popolari, Patrioti e Conservatori, che insieme costituirebbero una maggioranza. Determinante sarà proprio la posizione del Ppe, lo stesso gruppo a cui appartiene Vazquez Lazara, chiamato a fare da ago della bilancia in un voto che potrebbe decidere il futuro politico e giudiziario di Salis.