Ad Agrigento un destino crudele si è abbattuto sulla famiglia Chiaramonti: Marco è morto in scooter esattamente dieci anni dopo la scomparsa del fratello Gabriele.
L’incidente fatale lungo viale Emporium
Un sabato segnato dal dolore ad Agrigento, dove il 20 settembre ha perso la vita Marco Chiaramonti, 46 anni, istruttore di tennis molto conosciuto. Secondo una prima ricostruzione, l’uomo stava percorrendo viale Emporium a bordo del suo scooter quando, per cause ancora in accertamento, è finito fuori strada schiantandosi contro un albero. La stampa locale ipotizza che una buca sull’asfalto possa aver provocato la caduta. I soccorritori, giunti sul posto, non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. La città è rimasta sotto choc, anche per la terribile coincidenza temporale: la tragedia è avvenuta nello stesso giorno in cui, dieci anni fa, moriva suo fratello Gabriele.
Il ricordo del fratello Gabriele
Era il 2015 quando Gabriele Chiaramonti, 36 anni, perse la vita in circostanze simili a Porto Palo di Menfi. Viaggiava a bordo di una Smart che uscì di strada ribaltandosi. Dopo tre settimane di agonia all’ospedale Villa Sofia di Palermo, il suo cuore smise di battere. L’eco di quella tragedia non si era mai spento e aveva segnato profondamente Marco, che da allora portava dentro di sé la ferita della perdita. Il destino ha voluto che proprio nel decimo anniversario di quella morte, la famiglia Chiaramonti si trovasse a piangere un nuovo lutto, altrettanto crudele e improvviso.
Il dolore della città e i messaggi di cordoglio
Il presidente del Consiglio comunale di Agrigento, Giovanni Civiltà, ha voluto ricordare Marco con parole commosse: “Conoscevo da tempo Marco, tra noi vi è sempre stata sincera amicizia. L’ho apprezzato per l’intraprendenza, la preparazione sportiva, le competenze frutto della sua esperienza, che poi ha messo a disposizione degli atleti più giovani, anima e cuore pulsante del Circolo tennis, carattere gioviale, coinvolgente, estroverso, purtroppo già afflitto dal dolore per la perdita del fratello Gabriele. Alla famiglia sentite condoglianze”. Numerosi i messaggi di dolore e rabbia condivisi sui social. Tra questi quello di Roberta, che ha scritto: “No, non doveva morire Marco Chiaramonti per scoprire quello che sappiamo da una vita. Non doveva morire l’ennesimo nostro concittadino per prendere contezza che, ad Agrigento, si può morire per una buca stradale. Quanti Marco, Chiara, Loredana dovranno morire per capire che in questa città disgraziata si muore di mala gestione della cosa pubblica?”.