Feltri difende Meloni all’Onu: “Discorso strepitoso, oscurato in Italia dalle comari Schlein e Conte”

Vittorio Feltri elogia l’intervento di Giorgia Meloni all’Onu, accusando i media italiani di averlo minimizzato. Attacco frontale a Schlein, Conte e all’ecologismo europeo.

Feltri: “Meloni padrona della scena, oscurata dai media italiani”

In un editoriale al vetriolo, Vittorio Feltri ha commentato il discorso della premier Giorgia Meloni all’ottantesima assemblea generale delle Nazioni Unite. Secondo il giornalista, la presidente del Consiglio ha dato prova di essere «padrona della situazione», con un intervento breve ma incisivo, supportato solo da «tre righe di appunti».
Feltri accusa la stampa italiana di aver volutamente oscurato il valore dell’intervento, preferendo concentrare l’attenzione sulle vicende interne e sulle polemiche degli «scalcagnati amichetti della sinistra». Un atteggiamento che contrasta, a suo dire, con l’eco avuto all’estero, dove il discorso della premier avrebbe lasciato il segno.

Gaza e Israele: equilibrio tra difesa e proporzionalità

Feltri ha ripreso i passaggi più significativi dell’intervento. Sul conflitto in Medio Oriente, Meloni ha condannato l’attacco di Hamas a Israele del 7 ottobre 2023, ribadendo il diritto di ogni Stato a difendersi. Allo stesso tempo, ha sottolineato come la reazione israeliana abbia «superato il limite», coinvolgendo in misura eccessiva la popolazione civile palestinese.
Per l’Italia, ha spiegato la premier, è «inaccettabile» la scelta di Tel Aviv, e il governo voterà a favore di alcune sanzioni proposte dall’UE. Tuttavia Meloni ha chiarito che «non ci accodiamo a chi scarica su Israele tutte le responsabilità». Roma è impegnata su un piano che prevede «rilascio degli ostaggi, cessate il fuoco permanente, esclusione di Hamas da qualsiasi ruolo politico e graduale ritiro israeliano da Gaza».
Parole che, secondo Feltri, hanno delineato una linea pragmatica e lontana dagli slogan.

Migranti e green economy: l’attacco all’Europa

Il secondo punto centrale riguarda i migranti. Meloni ha invocato «un sistema moderno che tuteli i diritti umani e al contempo la sicurezza dei confini», accusando le istituzioni internazionali di rischiare di «proteggere i criminali nel nome di presunti diritti civili». Ha ricordato inoltre le persecuzioni che colpiscono «decine di milioni di cristiani nel mondo».
Sul fronte green, la premier ha denunciato «un ecologismo insostenibile» che avrebbe «quasi distrutto l’industria automobilistica europea» senza portare benefici reali al pianeta. Ha avvertito che «le riconversioni ideologiche» stanno impoverendo la classe media, chiedendo «neutralità tecnologica, gradualismo e rispetto dell’uomo».
Feltri ha rilanciato questo passaggio come una denuncia contro il rischio di «deserto industriale» che, a suo dire, i piani verdi dell’Unione stanno preparando.

La chiusura polemica di Feltri

Il giornalista ha concluso con un attacco diretto a Elly Schlein e Giuseppe Conte, accusati di «starnazzare» per distogliere l’attenzione dal successo internazionale della premier. In un finale ironico, Feltri ha affermato: «Meno male che Meloni c’è».
Un giudizio che ribadisce la linea polemica del direttore editoriale, deciso a schierarsi in difesa della leader di Fratelli d’Italia e a denunciare, ancora una volta, la “miopia” della stampa nazionale.

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