Greta Thunberg in cella tra le cimici e senza acqua: “Costretta a baciare la bandiera d’Israele”

Greta Thunberg denuncia condizioni drammatiche in prigione: poca acqua, cibo insufficiente, cella infestata da cimici e presunti abusi fisici e psicologici durante la detenzione.

Cella infestata e acqua razionata

L’attivista svedese Greta Thunberg si trova in un carcere israeliano dopo l’arresto durante la missione della Global Sumud Flotilla, che trasportava aiuti destinati a Gaza. In un’email visionata dal Guardian e inviata dal ministero degli Esteri svedese ai familiari della giovane, un funzionario ha riferito di aver trovato Thunberg in condizioni critiche. La cella dove è detenuta sarebbe infestata da cimici, mentre il cibo e l’acqua forniti risultano gravemente insufficienti. “Ha riferito di disidratazione. Ha ricevuto quantità insufficienti di acqua e cibo. Ha anche affermato di aver sviluppato eruzioni cutanee che sospetta siano state causate dalle cimici dei letti. Ha parlato di trattamenti duri e ha detto di essere rimasta seduta per lunghi periodi su superfici dure”, si legge nel messaggio diffuso alle persone vicine all’attivista.

Costretta a baciare la bandiera israeliana

Oltre alle precarie condizioni di salute, emergono racconti inquietanti su presunti abusi subiti dalla giovane. Secondo un’altra detenuta, citata da un diplomatico svedese, Thunberg sarebbe stata utilizzata per scatti fotografici forzati, costretta a reggere bandiere durante le riprese. Accuse ancora più gravi sono state avanzate dal giornalista turco Ersin Celik, tra gli attivisti arrestati insieme a lei: “Greta Thunberg è stata bendata e costretta a baciare la bandiera israeliana”. Celik ha descritto l’accanimento dei militari israeliani: “Nonostante sia poco più di una bambina, Greta è stata presa di mira dagli israeliani. Bendata, ammanettata, trascinata e costretta a baciare la bandiera israeliana. Ce la avevano con lei perché è un personaggio pubblico che si è esposto negli ultimi mesi contro Israele”.

Avvocati italiani denunciano privazioni

Il team legale italiano che rappresenta la Flotilla ha confermato che le privazioni hanno riguardato tutti i detenuti. Gli avvocati hanno dichiarato che gli attivisti sarebbero rimasti “per ore senza cibo né acqua, fino a tarda notte”, ricevendo solo un pacchetto di patatine, consegnato esclusivamente a Greta e mostrato alle telecamere. Secondo i legali, vi sarebbero stati anche episodi di abusi verbali e fisici durante la detenzione. Nel frattempo, il premier svedese ha rivolto un appello agli attivisti: “Tornate a casa”, invitando Greta e gli altri membri della Flotilla a interrompere la missione umanitaria che li ha portati dietro le sbarre in Israele.

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