Tragedia in metropolitana: due ragazzine di 12 e 13 anni muoiono facendo subway surfing

Due giovanissime di 12 e 13 anni hanno perso la vita a New York durante una sfida estrema: trovate senza vita sul tetto di un treno della metro.

La scoperta a Brooklyn nella notte

La tragedia è avvenuta intorno alle 3 del mattino di sabato scorso nella stazione di Marcy Avenue, a Brooklyn. Gli addetti ai trasporti hanno notato due corpi senza vita sul tetto di un convoglio della metropolitana e hanno immediatamente fermato la circolazione dei treni. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e i soccorritori, che hanno potuto soltanto constatare il decesso delle due ragazzine, rispettivamente di 12 e 13 anni.
Le due giovani, secondo le prime ricostruzioni, stavano praticando il cosiddetto subway surfing, una sfida estrema che consiste nel viaggiare aggrappati all’esterno dei vagoni in corsa.

La pratica pericolosa del subway surfing

Il presidente della Metropolitan Transportation Authority, Demetrius Crichlow, ha confermato che le ragazze si stavano cimentando in questa pratica mortale. “È straziante che due ragazzine se ne siano andate perché in qualche modo pensavano che salire sul tetto di un vagone della metropolitana fosse un gioco accettabile”, ha dichiarato Crichlow. Ha poi lanciato un appello ai genitori e agli insegnanti: “Salire sul tetto di un vagone della metropolitana non è ‘surfare’, ma è un suicidio”.
Negli ultimi anni il fenomeno è in preoccupante crescita, alimentato dalla diffusione sui social di video che esaltano questo tipo di sfida. Solo nel 2023 a New York sei persone hanno perso la vita praticando subway surfing, mentre cinque sono morte lo scorso anno.

Appelli e campagne di sensibilizzazione

La tragedia ha riportato al centro del dibattito la necessità di interventi contro questa pratica. La stessa azienda di trasporto pubblico newyorkese ha chiesto più volte alle piattaforme social di rimuovere contenuti che mostrano il subway surfing come un gesto spettacolare, lanciando anche campagne di sensibilizzazione per mettere in guardia i giovani dai rischi. Nonostante ciò, la sfida continua a diffondersi tra gli adolescenti, con conseguenze spesso drammatiche.

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