Greta Thunberg sarà liberata oggi: Israele nega maltrattamenti e abusi in carcere

Greta Thunberg e altri 70 attivisti della Flotilla saranno espulsi oggi da Israele. L’ambasciata israeliana respinge le accuse di violenze e abusi circolate sui media internazionali.

La liberazione degli attivisti della Global Sumud Flotilla

La giovane attivista svedese Greta Thunberg, arrestata insieme ad altri membri della Global Sumud Flotilla, dovrebbe essere liberata nelle prossime ore da Israele e rimpatriata in Grecia. Con lei, secondo quanto diffuso dal movimento Flotilla, lasceranno il Paese circa 70 attivisti di varie nazionalità, tra cui 28 cittadini francesi, 27 greci, 15 italiani e 9 svedesi.
La Flotilla, composta da oltre 40 imbarcazioni partite dalla Tunisia a metà settembre con circa 400 persone a bordo, aveva l’obiettivo dichiarato di portare aiuti alla popolazione di Gaza e rompere l’assedio imposto da Israele. A fine settembre, la Marina israeliana aveva intercettato il convoglio in acque internazionali, arrestando decine di attivisti e trasferendoli in centri di detenzione. Nei giorni scorsi circa 170 partecipanti erano già stati espulsi, ma restavano in carcere oltre 200 persone, tra cui la stessa Thunberg.

Le accuse di maltrattamenti e le versioni contrastanti

Negli ultimi giorni diversi media internazionali, tra cui il Guardian, hanno riportato testimonianze secondo cui Greta Thunberg sarebbe stata trattenuta in condizioni precarie, con poco cibo e acqua, al punto da soffrire di disidratazione. Secondo un’email inviata dal ministero degli Esteri svedese ai suoi contatti, la giovane avrebbe lamentato anche eruzioni cutanee provocate da cimici presenti nella cella.
Inoltre, un altro detenuto ha denunciato che l’attivista sarebbe stata costretta a reggere bandiere israeliane durante alcune fotografie e, in un caso, persino a baciare la bandiera sotto minaccia. Queste dichiarazioni hanno rapidamente fatto il giro dei media e dei social, alimentando polemiche e richieste di chiarimenti.

La smentita dell’ambasciata israeliana

Di fronte a queste accuse, il governo israeliano ha reagito con fermezza. In un’intervista rilasciata al Giornale, l’ambasciatore israeliano in Italia Jonathan Peled ha respinto ogni addebito: “È falso. Non c’è nessuna evidenza di maltrattamenti. Sono stati trattati secondo le leggi, visitati dalle loro ambasciate e chi ha accettato di tornare in patria è stato rilasciato in due giorni”.
Sulle condizioni delle celle e le denunce di abusi psicologici, Peled ha ironizzato: “Cosa dicono, di non essere stati sistemati in hotel a 5 stelle? Beh, questo non lo abbiamo fatto”. Quanto alle accuse più gravi, come quella di aver costretto Greta Thunberg a baciare la bandiera, il diplomatico ha liquidato la vicenda come “una manipolazione”: “Non mi risulta. Credo che Greta sia stata manipolata da qualcuno per accusarci. Mi dispiace, aveva fatto battaglie importanti per l’ambiente e ora sta giocando nelle mani di Hamas”.
Israele considera tutte le denunce “fake news” diffuse ad arte per screditare l’operazione di sicurezza che ha fermato la Flotilla. Una posizione che contrasta nettamente con i racconti degli attivisti liberati, i quali hanno parlato di violenze fisiche e umiliazioni.

Attesa per il rientro in Europa

Se le previsioni della Global Sumud Flotilla verranno confermate, entro oggi Greta Thunberg e gli altri 70 attivisti dovrebbero lasciare Israele per raggiungere la Grecia, dove verranno assistiti dalle rispettive ambasciate. L’episodio, già al centro di una forte contrapposizione diplomatica, resta destinato a far discutere, alimentando un dibattito internazionale sulle modalità con cui le autorità israeliane gestiscono missioni umanitarie e proteste legate alla situazione di Gaza.

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