Immunità Salis, Salvini-Tajani ai ferri corti, il leghista “Vergogna”, la replica “Non accettiamo insulti”

Matteo Salvini accusa il centrodestra di aver salvato Ilaria Salis con il voto segreto. Antonio Tajani replica: «Non accettiamo calunnie e insulti».

Le accuse di Matteo Salvini

Il voto del Parlamento europeo che ha confermato l’immunità per Ilaria Salis, eurodeputata di Avs, continua a scatenare tensioni anche all’interno del centrodestra italiano. Sui social, il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, ha puntato il dito contro chi, a suo dire, avrebbe contribuito a salvare Salis in aula.
«Accusata di lesioni aggravate potenzialmente letali e altre condotte criminose in concorso con altri, all’interno di un’organizzazione criminale. Ma col trucchetto del voto segreto, richiesto dai gruppi di sinistra, anche qualcuno che si dice di “centrodestra” ha votato per salvare la signora Salis dal processo. Vergogna!», ha scritto Salvini, accompagnando il messaggio con un’immagine dal testo eloquente: «Salis scappa dal processo».

La replica di Antonio Tajani

Parole che hanno provocato l’immediata reazione dell’altro vicepremier, Antonio Tajani, ministro degli Esteri e leader di Forza Italia. A margine di un convegno alla Camera, Tajani ha risposto con fermezza ai giornalisti: «Le calunnie noi non le accettiamo, gli insulti non li accettiamo, quindi non c’è nessuno che tradisce, nessuno che fa giochi strani».
Il leader azzurro ha voluto respingere con decisione i sospetti lanciati da Salvini: «Oggi Forza Italia è la seconda forza del centrodestra, quindi vuol dire che i cittadini credono a quello che diciamo noi».

Un fronte agitato nel centrodestra

Il botta e risposta tra Matteo Salvini e Antonio Tajani mette in evidenza le tensioni interne alla coalizione dopo il caso Ilaria Salis, che resta al centro del dibattito politico. Il voto segreto al Parlamento europeo ha infatti impedito di sapere con certezza chi, tra gli eurodeputati del centrodestra, abbia eventualmente contribuito alla conferma dell’immunità.
Se per la Lega il risultato rappresenta una sconfitta e un segnale di cedimento nei confronti di Salis, per Forza Italia è invece l’occasione per ribadire la compattezza del partito e respingere al mittente le accuse di tradimento. Una frattura che rischia di ripercuotersi anche sul dibattito politico interno, alla vigilia di settimane delicate per l’agenda del governo.

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