Sondaggi 2025, Meloni vola, Schlein e Conte arretrano, Lega giù, stabile FI

Nonostante piazze e proteste pro Palestina, i sondaggi premiano Giorgia Meloni: Fratelli d’Italia sfiora il 31%, centrosinistra fermo e diviso.

Il voto in Calabria e la doccia fredda per la sinistra

La settimana politica si era aperta con titoli entusiastici: fiumi di manifestanti in piazza a favore della Palestina, mobilitazioni spontanee e segnali di malcontento interpretati come un avviso al governo Meloni. I quotidiani progressisti parlavano di una possibile “spallata” al centrodestra, di un cambio di passo nell’opinione pubblica. La realtà, però, ha raccontato altro.
In Calabria, il presidente uscente Roberto Occhiuto ha trionfato con un distacco di oltre 15 punti su Pasquale Tridico, candidato del centrosinistra. Un risultato netto che si somma alla vittoria nelle Marche e che certifica la forza elettorale della coalizione guidata da Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia. Un vero colpo per le opposizioni, costrette a fare i conti con una base elettorale che non si allarga.

I dati dei sondaggi: Meloni cresce, Pd e M5S arretrano

L’ultima rilevazione Swg per La7 non lascia margini di interpretazione. Fratelli d’Italia consolida la sua posizione al vertice, salendo dello 0,3% e toccando il 30,8%, a un passo dal 31%. Il Partito democratico, invece, perde lo 0,2% e scivola al 21,9%. Dietro, il Movimento 5 Stelle cala al 13,6% (-0,1%).
In flessione anche la Lega, che scende all’8,8% (-0,2%), mentre Forza Italia resta stabile all’8%. L’unico segnale positivo per le opposizioni arriva da Alleanza Verdi-Sinistra italiana, che guadagna lo 0,3% e si porta al 6,8%. Male i partiti centristi: Azione al 3% (-0,1%), Italia Viva al 2,2% stabile e +Europa all’1,8% (-0,1%). Le altre liste insieme valgono il 3,1% (+0,1%).
La quota di indecisi resta altissima: il 31% degli intervistati non si esprime, pur in calo di un punto rispetto alla settimana precedente.

Il quadro delle coalizioni e l’effetto Gaza

Il centrodestra si conferma dominante anche come blocco politico, attestandosi al 47,6% (+0,1%). Il centrosinistra, se considerato con la stessa formula delle elezioni 2022 (Pd, Avs, +Europa), si ferma al 30,5%. Neppure un ipotetico “campo largo” riuscirebbe a scalfire il predominio meloniano: sommando i consensi di Pd, Avs, +Europa, M5S e Italia Viva, si arriverebbe al 46,3%, comunque sotto il centrodestra.
Un dato che ridimensiona l’effetto delle piazze pro Palestina, interpretato da parte della stampa come un segnale politico contro il governo. Le manifestazioni, unite a episodi di violenza e scontri con le forze dell’ordine, sembrano aver rafforzato l’immagine del centrodestra più che quella delle opposizioni. Un paradosso che mostra come, al momento, le mobilitazioni non si traducano in consenso elettorale.

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