Il presidente Michele Emiliano accusa Tel Aviv di sequestro e violenze contro cittadini pugliesi a bordo della Global Sumud Flotilla. Aperto un ricorso legale.
L’iniziativa della Regione Puglia
La Regione Puglia ha avviato un’azione legale contro il governo di Benjamin Netanyahu per il trattamento riservato agli attivisti italiani della Global Sumud Flotilla. Il presidente Michele Emiliano ha denunciato il sequestro e l’arresto in acque internazionali di cittadini italiani, tra cui tre pugliesi, impegnati nella missione umanitaria diretta verso Gaza.
Secondo la Giunta regionale, la decisione è stata inevitabile dopo la diffusione di notizie sul fermo arbitrario operato dalle forze armate israeliane. A bordo delle imbarcazioni sequestrate c’erano anche Francesca Amoruso, Lorenzo D’Agostino e Tony La Piccirella, tutti provenienti dalla Puglia.
Le accuse di Emiliano
In una nota ufficiale, il governatore ha parlato di «atti di violenza a bordo di imbarcazioni italiane, con il sequestro e l’arresto di concittadini inermi condotti nelle carceri israeliane». Emiliano ha aggiunto che «il sequestro e il successivo affondamento delle imbarcazioni configurano reati gravissimi che ledono valori e principi fondamentali dello Statuto della Regione, che si considera persona offesa e danneggiata dalle azioni criminali del governo di Israele».
L’iniziativa giudiziaria della Regione Puglia rappresenta una presa di posizione politica senza precedenti, volta a sollecitare anche l’intervento delle istituzioni nazionali ed europee sul caso.
Il caso Flotilla e le ripercussioni politiche
La Global Sumud Flotilla è una missione che riunisce attivisti internazionali con l’obiettivo di portare aiuti e sensibilizzare l’opinione pubblica sul blocco imposto a Gaza. L’intervento armato israeliano nelle acque internazionali e la detenzione dei partecipanti hanno scatenato polemiche e proteste in più Paesi europei.
Con la denuncia presentata da Michele Emiliano, la vicenda assume ora anche una dimensione istituzionale italiana: la Regione Puglia si schiera apertamente contro il governo di Tel Aviv, accusandolo di aver violato i diritti fondamentali dei cittadini e i principi del diritto internazionale.