L’ex presidente USA ha annunciato l’accordo tra Israele e Hamas: lunedì previsto il ritorno degli ostaggi, anche dei corpi dei prigionieri morti.
L’annuncio di Trump e il ritiro delle truppe
Una svolta senza precedenti arriva dal conflitto in Medio Oriente, giunto al suo 734esimo giorno. L’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato che Israele e Hamas hanno firmato la prima fase di un piano di pace che prevede, come primo passo, il ritiro delle truppe israeliane fino a una linea concordata. “Credo che gli ostaggi torneranno lunedì, compresi i corpi di quelli morti. Questo è un grande giorno per il mondo arabo e musulmano, Israele, tutte le nazioni circostanti e gli Stati Uniti d’America”, ha affermato Trump.
L’accordo, secondo quanto riferito dai media, sarà ufficialmente siglato alle 12 ora locale (le 11 in Italia) e rappresenta il punto di partenza verso una pace che i mediatori internazionali definiscono “forte e duratura”. Tra i Paesi coinvolti nelle trattative figurano Qatar, Egitto e Turchia, che hanno avuto un ruolo chiave nella mediazione.
Ostaggi e prigionieri palestinesi
Uno dei nodi centrali dell’accordo riguarda la liberazione degli ostaggi israeliani e il rilascio di oltre mille prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri israeliane. Un tema che da mesi infiammava le trattative e che ora sembra aver trovato una soluzione. “Con l’aiuto di Dio, riporteremo tutti a casa”, ha dichiarato il premier israeliano Benjamin Netanyahu, sottolineando come il governo stia lavorando per il ritorno in patria dei propri cittadini, anche dei caduti.
Secondo le anticipazioni, il processo di scambio dovrebbe iniziare subito dopo la firma dell’intesa, con la priorità agli ostaggi in vita e successivamente la restituzione delle salme. Questo passaggio, giudicato particolarmente delicato, viene considerato uno dei simboli più forti di questa prima fase di cessate il fuoco.
Il ruolo dell’Italia e della comunità internazionale
La notizia dell’accordo ha immediatamente suscitato reazioni in Europa. Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha dichiarato che l’Italia è pronta a sostenere il processo di pace: “Siamo pronti a fare la nostra parte per consolidare il cessate il fuoco, favorire l’arrivo di nuovi aiuti umanitari e contribuire alla ricostruzione di Gaza”.
Lo stesso Tajani ha aggiunto che l’Italia è disposta a inviare militari qualora venisse creata una forza internazionale di interposizione con l’obiettivo di garantire la sicurezza e accompagnare il percorso di riunificazione della Palestina. Una disponibilità che conferma l’intenzione di Roma di giocare un ruolo attivo nello scenario mediorientale, in linea con l’azione diplomatica già avviata nei mesi scorsi.
Con la firma prevista nelle prossime ore, la comunità internazionale guarda a questa intesa come a un possibile punto di svolta dopo mesi di violenze e di stallo politico. Se i tempi saranno rispettati, lunedì potrebbe segnare non solo il ritorno degli ostaggi, ma anche l’inizio concreto di un nuovo corso per la regione.