Cgil, Landini: “Flotilla e movimenti internazionali hanno favorito la tregua”

Il segretario della Cgil, Landini, dopo l’incontro a Palazzo Chigi sulla manovra, commenta la tregua in Medio Oriente: “È un primo passo, ma il percorso sarà lungo”.

Landini, “La Flotilla e i movimenti internazionali hanno favorito gli accordi”

Dopo l’incontro con il Governo a Palazzo Chigi per discutere della manovra economica, il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, ha espresso un giudizio articolato sul conflitto in Medio Oriente e sulla recente tregua tra Israele e Hamas. “La mobilitazione generale è stata importante e ha reso evidente l’isolamento del Governo israeliano”, ha dichiarato il leader sindacale, sottolineando come l’impegno dei movimenti internazionali abbia contribuito a creare “le condizioni per avviare un processo di pace”.

Landini ha poi chiarito che non intende attribuire alla mobilitazione il merito esclusivo dei risultati raggiunti: “Bisogna essere onesti: non tutto è accaduto grazie alla mobilitazione. Ma è evidente che la Flotilla, le proteste e la pressione internazionale hanno isolato Israele e favorito il dialogo”.

“Ora non muore più nessuno, ma siamo solo all’inizio”

Il segretario ha accolto positivamente la fine temporanea delle ostilità, pur mantenendo un tono prudente: “Sicuramente c’è un fatto importante: si sono fermati, e adesso non sta morendo più nessuno. Si devono riaprire i corridoi umanitari per portare acqua, cibo e medicine a chi soffre”.

Landini, che da tempo sostiene l’importanza del diritto alla pace e della cooperazione internazionale, ha ricordato come questo possa essere “solo l’inizio di un processo più lungo e complesso”. “Vedremo se sarà davvero un processo di pace. Per ora conta che si torni ad aiutare la popolazione civile, che ha pagato il prezzo più alto di questa guerra”, ha aggiunto.

Un messaggio politico e umanitario

Le parole del leader della Cgil arrivano in un momento delicato, mentre in Italia e in Europa si moltiplicano le manifestazioni per chiedere un cessate il fuoco duraturo. Landini, in linea con la tradizione sindacale del dialogo e della solidarietà internazionale, ha ribadito che la priorità deve essere “salvare vite umane, non schierarsi con le armi”.

La posizione del sindacato italiano si colloca dunque in una prospettiva di equilibrio, che punta alla cooperazione umanitaria e alla fine delle ostilità, senza però nascondere le criticità politiche che ancora caratterizzano lo scenario israelo-palestinese.

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