Iacchetti choc su Gaza: “Netanyahu come Hitler, vuole estinguere un popolo”

Dopo la polemica a È sempre Cartabianca, il conduttore di Striscia la Notizia, Iacchetti, ribadisce le sue posizioni: “Netanyahu vuole estinguere un popolo, come Hitler con gli ebrei”.

Iacchetti: “In tv non serve contraddittorio su chi uccide ogni giorno”

Dopo la sfuriata che aveva infiammato lo studio di È sempre Cartabianca, Enzo Iacchetti torna a parlare del conflitto in Medio Oriente e della situazione in Gaza, ribadendo le sue opinioni con toni accesi e senza mezzi termini. Ospite della prossima puntata del podcast “Tintoria”, il volto storico di Striscia la Notizia ha toccato diversi temi — dal legame professionale con Ezio Greggio al ricordo di Maurizio Costanzo — fino ad arrivare all’attualità internazionale.

Non bisogna cercare un contraddittorio davanti a una situazione grave in cui c’è un pazzo assassino che ammazza le persone ogni giorno”, ha dichiarato il comico, alludendo al premier israeliano Benjamin Netanyahu. “Non deve esserci una persona in un programma televisivo che dice che questo non è vero”.

Iacchetti, già protagonista di un acceso botta e risposta in tv, ha spiegato di non accettare l’idea di trattare la tragedia palestinese come un dibattito ideologico. “La Palestina è un territorio occupato da sempre, si sta estinguendo un popolo e poi vengo accusato io di essere antisemita? Negli anni Settanta ho manifestato contro i nazisti che uccisero milioni di ebrei. Hitler li voleva estinguere, e la stessa cosa vuole fare Netanyahu con i palestinesi che da sempre hanno vissuto in Palestina”, ha dichiarato.

Parole che arrivano in un momento delicato, mentre gli ultimi ostaggi di Hamas vengono rilasciati grazie al piano di pace promosso da Donald Trump.

“Non credo alla tregua: il progetto di Netanyahu non è questo”

Iacchetti non nasconde il proprio scetticismo nei confronti della tregua raggiunta tra Israele e Hamas. In un video pubblicato su Instagram, aveva espresso già giorni fa forti perplessità sull’accordo, definendolo una pausa apparente destinata a non durare.

Tregua, mah… Ho sentito che si è firmata questa tregua tra Israele e Palestina. Io non ho un dubbio, io ho miliardi di dubbi – ha detto – perché so che il progetto originale del signor Netanyahu non è proprio questo. Non si è mai parlato di che fine farà questo popolo, dove andrà questa gente e perché ogni giorno ne muoiono ancora così tanti.”

Parole dure, che confermano la posizione critica dell’attore verso il governo israeliano. “Poi, se vedrò delle immagini che non sono più quelle che ho visto sinora, può darsi che mi ricreda. Ma per ora ho molti dubbi su questa tregua”, ha aggiunto, lasciando intendere di non credere alla buona fede dell’accordo.

Un fiume di polemiche e riflessioni

Le parole di Enzo Iacchetti non sono passate inosservate e hanno riacceso il dibattito sul ruolo dei personaggi pubblici nel commentare conflitti internazionali. Già dopo la puntata di È sempre Cartabianca, le sue dichiarazioni avevano diviso il pubblico: da un lato chi apprezza il coraggio di esprimersi contro la guerra, dall’altro chi lo accusa di estremismo e semplificazioni eccessive.

Nonostante le critiche, Iacchetti non sembra intenzionato a fare passi indietro. “Ho sempre detto quello che penso, anche quando non era conveniente”, ha confidato. “Preferisco sembrare scomodo che stare zitto davanti a un massacro.”

Un atteggiamento che, come spesso accaduto nella sua carriera, lo pone ancora una volta al centro della discussione pubblica, tra chi lo definisce “voce fuori dal coro” e chi lo accusa di alimentare polemiche in un momento già esplosivo.

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