Nuovo fronte del “campo largo”: Avs, Pd e M5S uniti per un piano casa pubblico da 500mila alloggi, con tasse e requisizioni per i grandi proprietari.
Grimaldi (Avs): “Prima le persone, poi il mercato immobiliare”
La sinistra torna alla carica sul tema dell’abitare con un piano definito “di giustizia sociale”, che secondo i promotori punta a contrastare la speculazione immobiliare e a “ridare dignità a chi non ha una casa”. A guidare la proposta è Marco Grimaldi, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, che ha illustrato il progetto nel corso della conferenza stampa “Politiche abitative e disuguaglianze sociali: serve un piano casa pubblico”.
«Vogliamo stabilire un principio semplice: prima vengono le persone, poi il mercato – ha dichiarato Grimaldi –. Oggi il mercato immobiliare decide chi può vivere nelle nostre città. Le nostre proposte rimettono al centro il diritto all’abitare, con affitti calmierati ed edilizia pubblica. In un Paese in cui centomila persone vivono senza dimora, chiediamo 500mila nuove case popolari senza consumo di suolo».
Il piano, però, non si ferma qui. Prevede anche un censimento degli immobili sfitti, un riutilizzo per l’edilizia sociale e penali fiscali per chi detiene grandi patrimoni immobiliari inutilizzati. Nei casi più estremi, si ipotizza persino la requisizione temporanea degli edifici vuoti, “non per la piccola proprietà, ma per i grandi speculatori”, precisa Grimaldi.
Pd e M5S in scia: il “campo largo” trova la convergenza
Alla conferenza stampa erano presenti anche Marco Furfaro del Partito Democratico e Agostino Santillo del Movimento 5 Stelle, entrambi impegnati nel tentativo di rilanciare un’agenda comune sul diritto alla casa. «Ci sono punti di convergenza e tracce di arricchimento reciproco», ha spiegato Furfaro, evidenziando la volontà di costruire un percorso condiviso nel “campo largo”.
L’obiettivo dichiarato è creare un piano casa pubblico nazionale, finanziato con fondi statali e con misure fiscali disincentivanti per chi tiene inutilizzati grandi complessi immobiliari. Il progetto non è ancora formalizzato in un documento ufficiale, ma rappresenta un chiaro segnale politico: la sinistra intende riprendersi il terreno sociale, spostando il dibattito su redistribuzione e diritto all’abitare.
Le critiche: “Un attacco alla proprietà privata”
Il piano casa, tuttavia, è già finito nel mirino del centrodestra, che lo considera un nuovo attacco alla proprietà privata. Soprattutto la previsione di requisizioni temporanee e tasse sugli immobili sfitti ha fatto scattare l’allarme tra le forze liberali e conservatrici. «È la solita ricetta ideologica che punisce chi lavora e risparmia – commentano fonti di maggioranza –. La sinistra parla di giustizia sociale ma propone misure da economia pianificata».
Dopo il caso di Torino, dove il Comune ha introdotto una multa per i proprietari che non affittano, il “piano casa” di Avs, Pd e M5S rischia di riaprire una frattura profonda tra i due schieramenti. Da una parte l’idea di uno Stato che interviene per riequilibrare le disuguaglianze, dall’altra la difesa del diritto di proprietà come pilastro costituzionale ed economico. Una battaglia destinata a infiammare il dibattito politico nei prossimi mesi.