Dal palco dei cortei di Milano agli elogi alle esecuzioni di Hamas: il presidente dei Palestinesi d’Italia continua a predicare odio contro Israele e l’Occidente.
L’arringa in piazza e le frasi choc contro Israele
Durante l’ennesimo corteo pro-Palestina a Milano, Mohammad Hannoun, presidente dell’Associazione dei Palestinesi in Italia, è tornato a scatenare polemiche con un discorso carico di odio e violenza. Dal camion che apriva la manifestazione, l’imam ha inneggiato alla “legge del taglione”, giustificando apertamente le esecuzioni sommarie commesse da Hamas a Gaza. “Chi uccide va ucciso, i collaborazionisti vanno uccisi”, ha urlato al megafono, davanti a una folla esaltata.
Parole che vanno ben oltre la libertà di opinione e che suonano come un chiaro invito alla violenza. E non è finita: Hannoun ha anche ironizzato sui palestinesi fucilati dai miliziani islamisti, chiedendosi “chi lo dice che sono poveri ragazzi?”, in riferimento alle vittime considerate “traditori” del regime di Hamas.
Un linguaggio estremo, quello usato dal leader pro-palestinese, che non solo legittima il terrorismo ma rilancia apertamente la propaganda jihadista, alimentando un clima di odio anche sul territorio italiano.
Gli attacchi contro l’Italia e la “tregua trappola”
Nel suo intervento, Hannoun ha inoltre accusato l’Italia e l’Occidente di “complicità” con Israele: “Il governo italiano continua a sostenere un criminale come Netanyahu e a fornire armi usate per uccidere bambini”. Poi ha definito “criminali sionisti” gli Stati Uniti e i Paesi europei che cercano di mediare la tregua, definita “una trappola non affidabile”.
Il presidente dei Palestinesi d’Italia ha infine ribadito la sua visione estrema: “Il nostro corteo è un messaggio chiaro: i cittadini italiani sono tutti per la libertà assoluta dei territori palestinesi, dal fiume Giordano al Mar Mediterraneo”. Tradotto: la cancellazione di Israele dalle mappe. Una posizione che nega apertamente l’esistenza stessa dello Stato ebraico e richiama gli slogan più radicali dei movimenti islamisti.
Precedenti e interrogativi sulla sua permanenza in Italia
Mohammad Hannoun, cittadino giordano e imam a Genova, non è nuovo a episodi di questo tipo. Inserito nella black list del Dipartimento del Tesoro americano per presunti legami con il finanziamento del terrorismo tramite la “Associazione Benefica di Solidarietà con il Popolo Palestinese”, nel novembre 2024 aveva già ricevuto un foglio di via da Milano per istigazione all’odio e alla violenza.
Durante un precedente corteo, aveva infatti giustificato l’aggressione a tifosi israeliani dell’Ajax-Maccabi, dichiarando: “Hanno fatto bene a picchiarli, se la sono cercata”. Nonostante il bando, Hannoun ha continuato a partecipare, anche indirettamente, ai cortei milanesi inviando messaggi audio diffusi con altoparlanti. Ora, dopo aver negato il massacro del 7 ottobre (“narrazioni non verificate”), è tornato in piazza, davanti a telecamere e microfoni, a ripetere parole d’odio.