L’Ucraina ottiene i Patriot, l’ira di Putin contro Trump, “Gli Usa sono nostri avversari dichiarati”

Il Cremlino reagisce duramente alle misure di Washington e Bruxelles contro Rosneft e Lukoil. Zelensky apre a un cessate il fuoco come primo passo verso la pace.

Zelensky: “Il cessate il fuoco può essere un buon compromesso”

Una giornata di dichiarazioni incrociate tra Mosca e Kiev segna un nuovo capitolo nella crisi internazionale. Durante una visita ufficiale in Norvegia, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha aperto alla possibilità di un congelamento del fronte di guerra come primo passo verso un accordo di pace.
“Fermare le ostilità lungo le linee attuali può essere un buon compromesso”, ha dichiarato il leader ucraino, precisando che non si tratterebbe di una resa, ma di “un cessate il fuoco necessario per avviare qualsiasi trattativa”. Zelensky ha anche rivelato di aver discusso la proposta con il presidente statunitense Donald Trump, tornato a giocare un ruolo di mediazione nei negoziati internazionali.
Sul piano militare, Kiev ha annunciato di aver ricevuto il via libera per la fornitura del sistema missilistico Patriot, una mossa che rafforza le difese aeree ucraine ma che ha ulteriormente inasprito i rapporti con Mosca.

Nuove sanzioni contro Rosneft e Lukoil, la rabbia del Cremlino

Le nuove misure economiche decise da Washington e Bruxelles colpiscono direttamente i colossi energetici russi Rosneft e Lukoil, limitando le transazioni internazionali e congelando parte degli asset all’estero.
La risposta del Cremlino non si è fatta attendere. In un intervento ufficiale, il presidente Vladimir Putin ha accusato gli Stati Uniti di “agire in modo ostile” e ha definito le sanzioni “un tentativo di piegare la Russia con la forza economica”.
“Nessun Paese che abbia rispetto per sé stesso cede alle pressioni”, ha dichiarato il leader russo, escludendo categoricamente la possibilità di aprire negoziati “in queste condizioni”.
Sulla stessa linea il vicepresidente del Consiglio di sicurezza Dmitry Medvedev, che su Telegram ha scritto: “Gli Stati Uniti sono ormai i nostri avversari dichiarati. Non parlano più di cooperazione, ma di dominio”.

Zelensky: “Mosca teme la decisione dell’Ue sugli asset congelati”

In un’altra conferenza stampa a Bruxelles, Zelensky ha ribadito che “la Russia ha paura che l’Unione Europea prenda una decisione sull’uso degli asset congelati, perché questo darebbe all’Ucraina la possibilità di vincere, non solo di difendersi”.
Il presidente ucraino ha spiegato di auspicare una decisione politica in tempi rapidi e ha proposto di suddividere i fondi congelati in tre tranche: una per la ricostruzione del Paese, una per sostenere i partner europei e una destinata agli Stati Uniti.
Sul piano diplomatico, il leader ucraino ha rilanciato l’idea di un “piano di pace graduale”: “Tutto deve partire dal cessate il fuoco. Se la Russia è pronta a dialogare, lo siamo anche noi. Ma serve la volontà di sedersi e parlare, non di continuare a combattere con missili che colpiscono bambini e civili”.
Il Cremlino, tuttavia, ha già respinto la proposta, confermando che “non esistono condizioni per un negoziato”, almeno fino alla revoca delle sanzioni e al riconoscimento dei territori annessi.

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