Tra costi in aumento e clienti in calo, il mercato di Santa Scolastica vive un momento difficile: venti box chiusi e molti commercianti pronti a lasciare.
Un mercato in difficoltà
Nel cuore del quartiere Santa Scolastica, a Bari, il mercato coperto inaugurato nel 2011 e considerato tra i più moderni della città mostra oggi i segni della crisi. Dei circa duecento box disponibili, una ventina risultano già chiusi, mentre molti altri rischiano di seguire la stessa sorte. A incidere sono i costi sempre più alti, la concorrenza crescente e un afflusso di clienti che continua a diminuire.
“Il mercato di Santa Scolastica? È bell ma nun abball,” commenta con amarezza Francesco Vessio, fruttivendolo storico, parafrasando un detto barese. “Per sopravvivere servono almeno cento euro al giorno, ma il lavoro si concentra solo tra le dieci e mezzogiorno. Poi, il deserto.” Accanto a lui, Antonio Triggiani aggiunge: “Ho chiuso sette anni fa, non ce la facevo più con le spese. Troppa concorrenza e prezzi sempre più bassi.”
A pesare sono soprattutto le spese fisse: “Pago 380 euro di affitto per il box e quasi 400 per i rifiuti. Il lavoro non è costante, da luglio a settembre è quasi fermo, ma i costi restano. Alla fine servono almeno 15mila euro l’anno per mantenere l’attività, e nessuno fa sconti,” spiega Giuseppe, un altro commerciante.
Le criticità strutturali del mercato
Il mercato di Santa Scolastica, che si estende su un’area di 20mila metri quadrati, è dotato di ampie tettoie in legno lamellare e di un giardino interno di circa 700 metri quadrati, pensato come spazio verde di quartiere. Tuttavia, i problemi strutturali non mancano.
“Quando piove fuori, piove anche dentro,” racconta una commerciante, mostrando il soffitto danneggiato. “Abbiamo segnalato il problema più volte, ma nessuno è intervenuto. Ogni volta che piove si formano vere e proprie cascate.”
Secondo gli operatori, la causa principale sarebbero le canaline di scolo ostruite da sporcizia e fogliame. “Non le puliscono mai, così l’acqua ristagna e allaga tutto,” denuncia un venditore. Anche la manutenzione dei rifiuti lascia a desiderare: “È vero che i cassonetti vengono svuotati, ma nessuno li lava. L’odore è insopportabile, basta sollevare un coperchio per rendersene conto,” afferma un altro ambulante esasperato.
Posti auto limitati e clienti sempre meno
A complicare la situazione c’è anche la carenza di parcheggi. L’area di sosta di via Giovanni Modugno, con appena sessanta posti, è spesso occupata dai residenti. “Dovrebbero essere riservati ai clienti del mercato, ma chi arriva non trova mai posto e se ne va,” spiega un venditore.
Nel frattempo, gli operatori temono un futuro incerto: con oltre venti box già chiusi e altri che potrebbero seguire, il mercato rischia di svuotarsi progressivamente. “Le spese aumentano, i guadagni calano. È difficile tirare avanti così, molti stanno pensando di chiudere,” ammette un ambulante.
Un grido d’allarme che arriva dal cuore di uno dei mercati più belli di Bari, ma anche tra i più colpiti dalla crisi del commercio al dettaglio, aggravata da costi elevati, scarsa manutenzione e concorrenza sempre più agguerrita.