Sprechi difesa, acquistati rotolo di carta a 17 euro al pezzo

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Tantissime polemiche sta suscitando la pubblicazione dei prezzi di acquisto da parte del Ministero delle Difesa di alcuni rotoli di carta.

Il bando di gara per la fornitura di rotoli di carta era stato indetto del  Polo delle Armi leggere di Terni e pubblicato agli inizi di gennaio scorso sulla Gazzetta Ufficiale.

Alla gara ha partecipato solo una ditta che ha vinto l’appalto.

Tutta la procedura della gara d’appalto sembra regolare ma è il prezzo che desta tantissime perplessità.

I rotoli di carta sono stati acquistati dal ministero della difesa al prezzo di 17 euro al pezzo.


Un prezzo esorbitante per rotoloni di carta che, secondo il giornale “Il Messaggero”, hanno un prezzo massimo di 10 euro.

La ditta aggiudicatrice ha stabilito come prezzo per l’appalto € 40.983, effettuando un ribasso di gara di 6.653 euro, per un’offerta finale di €34.300 per 2 mila rotoli di carta.

Il prezzo unitario di ogni rotolo di carta è risultato quindi di 17 euro.

L’esercito, in seguito alle polemiche sul costo dei rotoli di carta, ha diramato un comunicato stampa nel quale spiega che i rotoli di carta comprati devono avere caratteristiche speciali dovendo riuscire ad assorbire sia l’acqua e l’olio.

I rotoli acquistati con il bando di gara del 2 gennaio scorso, continua il comunicato dell’esercito, sono utilizzati anche in missioni molto delicate all’estero come in Pakistan e Libano.

Il comunicato spiega, inoltre, che i rotoli di carta che hanno caratteristiche particolari non sono facilmente reperibili sul mercato e non possono essere raffrontati con quelli utilizzati da tante famiglie italiane.

A sollevare dei dubbi sull’esoso acquisto dei rotoli di carta è stato Domenico Casalino ,direttore del Consip, che in un intervista rilasciata al “Messaggero” ha dichiarato che  il centro di acquisto della Pubblica Amministrazione ha un numero elevatissimo di impiegati, più di 100 mila e non tutti sono preparati per l’approvvigionamento dei materiali.

La Consip, centro d’acquisti ideato alla fine degli anni 90  dal ministro dell’epoca dell’economia Carlo Azeglio Ciampi, solo nel 2014 ha pubblicato bandi di gara per 140 mila miliardi.

Matteo Renzi all’inizio del suo mandato come Presidente del Consiglio aveva dichiarato che dei 32 mila centri di acquisto attualmente esistenti in Italia ne dovevano rimanere un numero limitato.

Riducendo in Italia i centri di acquisto, secondo l’attuale presidente del consiglio, si poteva tenere molto meglio sotto controllo i costi della pubblica amministrazione.