Influenza suina, a febbraio il picco pochi i vaccinati

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Quest’anno le previsioni su quanti italiani dovevano essere colpiti dal virus influenzale non sono state rispettate, in quanto il numero dei soggetti colpiti dal virus è stato di gran lunga superato.

Si pensava che il virus influenzale colpisse all’incirca 4 milioni di italiani ma la stima non è stata del tutto esatta.

Solo nel periodo delle feste natalizie sono stati 1,5 milioni i pazienti costretti al letto dalla febbre e, il vero picco influenzale, non si è ancora verificato.

Il picco influenzale, che in primo momento era atteso per gli inizi di dicembre scorso avverrà alla fine del mese di gennaio.

L’aumento dei casi influenzali in Italia, secondo l’istituto superiore della sanità è dovuto al fatto che il virus principale per i quali molti italiani si sono vaccinati ha avuto una mutazione che non è coperta dallo stesso vaccino antinfluenzale.


Dunque, molti italiani si sono sottoposti alla vaccinazione per l’influenza suina ma sono, comunque, a rischio contagio per la variante del virus.

La professoressa Stefania Salmaso ha così spiegato qual è, al momento, la situazione in  Italia: “Nelle ultime settimane sono stati segnalati una sessantina di casi più gravi, e in una cinquantina di essi è stato necessario ricorrere alla ventilazione assistita”.

Secondo la  direttrice del Centro nazionale di epidemiologia: “Ci si attendeva l’arrivo di un ceppo nuovo e più virulento, ma al momento il ceppo che continua a circolare in Italia è l’H1N1, già noto e ricompreso nella composizione del vaccino. Riguardo il ceppo H3N2, è una spia rossa che si accende. Potrebbe arrivare anche da noi, ma non è detto che a ciò corrisponderà poi un reale pericolo”.

Il dottor Fabrizio Pregliasco, noto virologo milanese ha detto che: “Su 266 casi d’influenza isolati in Italia, 190, il 71%, sono dovuti al virus H1N1. Il virus della suina è quasi diventato stagionale, da quando ha fatto la sua prima comparsa nel 2009″.

Sono stati due i morti per il virus influenzale.

I decessi sono avvenuti a Lecce ed Aosta e sono all’incirca 60 i pazienti  in tutta Italia ricoverati in terapia intensiva per il virus influenzale.

Dati nella norma secondo l’Istituto superiore della sanità che, però avverte, l’influenza non va presa sotto gamba.

Bisogna stare attenti soprattutto se ad essere colpiti sono persone che già soffrono di gravi problemi respiratori.

L’influenza può creare anche delle complicazioni nelle persone anziane e nei bambini soprattutto quelli in tenera età.