Barracciu contro Gassman lite a colpi di tweet

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Lo scontro verbale tra Francesca Barracciu sottosegretario ai Beni culturali del Pd e Alessandro Gassman non accenna a placarsi.

I due hanno dato vita ad un battibecco dai toni anche abbastanza tesi su twitter, dove è ormai consuetudine interloquire anche tra persone che fino a pochi istanti prima non avevano incrociato le loro strade.

Tutto è iniziato quando il noto e bravissimo attore Alessandro Gassman figlio del celebre padre Vittorio, ha postato alcune fotografie dei sottosegretari indagati per le indagini che si stanno svolgendo in Sardegna, a Cagliari con una dicitura che non lascia dubbi sulla sua posizione merito: “Uno per tutti, tutti per uno… buona giornata con gli indagati che non mollano la poltrona..”.

Una degli indagati di cui è stata postata la fotografia, Francesca Barracciu , ha ritenuto do dover rispondere al bravissimo attore di teatro, televisione e cinema, apprezzato e amatissimo e ha dichiarato: “Chiarirò tutto a fondo. Lei intanto che impara a fare l’attore, può evitare di far pagare il biglietto del cinema per i suoi ‘film’? grazie”.

Alessandro Gassman a questo punto non ha potuto non replicare e ha risposto:“Il cinema ahahahahah….la vedo tesa…un piccolo omaggio!” continuando a postare un’altra fotografia, questa volta di un raschietto e commentando così: “Staccapol, il raschietto che scolla il politico indagato dalla poltrona … Nel frattempo che chiarisce, può lasciare la poltrona che paghiamo noi?”.


A questo punto Gassman non è rimasto solo perché si è aggiunta anche la regista Francesca Archibugi che ha apostrofato la  Barracciu dandole della “cafona”.

La Barracciu, evidentemente resosi conto di aver esagerato, ha fatto qualche passo indietro.

Successivamente Gassman ha avuto modo di dichiarare: “Penso che chi è indagato non debba essere cacciato, ma sono fermamente convinto che debba dimettersi …  Visto che siamo tutti convinti che il sottosegretario potrà dimostrare la sua innocenza, vorremmo che per ora qualcun altro, possibilmente non indagato, prendesse il suo posto. Ci vuole trasparenza”.

Alessandro Gasman coerente con la sua linea di pensiero ha aggiunto a proposito del caso Lupi: “ Si è dimesso. Ha fatto la cosa giusta: non mi permetterò mai di giudicarlo prima che ci siano accuse fondate e una condanna. Non sopporto l’arroganza. Non è possibile che, qualunque cosa accada, i politici restino incollati alla poltrona. Dovremmo farci sentire tutti, come direbbe il mio amico Veltroni, “pacatamente”.