Festival di Taormina, Patricia Arquette Oscar per le donne che lottano

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La bravissima attrice Patricia Arquette, splendida quarantasettenne, ha partecipato al Taormina Film Festival e, in quell’occasione ha avuto modo di raccontarsi.

L’attrice è reduce dalla vittoria di un Oscar come migliore attrice non protagonista nel film “Boyhood” di Richard Linklater e così ha commentato quella vittoria:

“Quando ho ricevuto l’Oscar ho pensato al personaggio del film e perché avesse convinto i membri dell’Academy: aveva vinto perché donne come quella se ne incontrano tantissime nella vita reale ma raramente vengono rappresentate al cinema”.

La storia, infatti, è quella di una donna Olivia Evans, madre single che ha una realtà simile a quella che tutte le donne nella stessa condizione vivono.

Patricia Arquette ha, dunque, voluto dedicare e regalare un pensiero “a tutte le donne che hanno partorito, a tutte le cittadine di questa nazione” perché ciò che lei vorrebbe è “la parità di distribuzione, una volta per tutte, e la parità di diritti per tutte le donne negli Stati Uniti”.

Poco prima della serata di Taormina è accaduta la strage di Charleston e Patricia Arquette lo ha voluto così commentare  … il mio cuore è con loro,  spero che prendano quel mostro al più presto”.

Patricia Arquette ha già le idee molto chiare sul prossimo futuro e, infatti, racconta:

“Mi sono arrivate diverse sceneggiature per nuovi film che però non mi hanno del tutto convinto. Dovrebbe uscire però a breve il film che ho fatto con Martin Scorsese e sto lavorando alla nuova serie di CSI che si concentra sui crimini informatici: per la prima volta questa serie ha una protagonista femminile e credo che il tema trattato sia uno dei più rilevanti del nostro tempo”.

Invece, parlando delle sue origini e dei suoi esordi televisivi dichiara:

“È una forma di intrattenimento molto, molto democratica, per questo accettai di fare tv quando ancora era considerata una cosa di serie B, Medium andò in onda più di dieci anni fa. È una forma d’arte cui tutti possono accedere, anche chi vive in un camper ha una televisione. All’epoca non c’erano budget altissimi come oggi, si creava un clima ‘cooperativo’, da vecchia compagnia di giro, era molto divertente”.