Earth Overshoot Day 2015 le risorse sulla Terra sono terminate

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L’uomo non ama la sua Terra, purtroppo questa è una delle dure verità che bisogna accettare.

L’inquinamento sta portando dei problemi seri al nostro pianeta, con la possibilità che già nel 2030 la temperatura aumenti in media di 3 gradi.

La desertificazione in molte parti della Terra è uno dei problemi che già si possono notare causato dall’eccessiva emissione di anidride carbonica nell’aria.

C’è bisogno di una svolta, di un cambio di mentalità che coinvolga soprattutto i paesi più industrializzati.

Dal 13 agosto la nostra bella e amata Terra ha finito le scorte di alimenti che erano state prodotte per tutto l’anno 2015.

Il giorno in cui le scorte alimentari finiscono rispetto al fabbisogno annuale di cibo della popolazione da un po’ di anni viene chiamato Earth Overshoot Day.

Secondo i ricercatori, una volta che la popolazione mondiale si è nutrita di tutto ciò che la Terra ha prodotto per il fabbisogno dell’anno, l’uomo inizia a provocare inquinamento immettendo nell’aria enormi quantità di anidride carbonica che sono difficilmente smaltibili.

L’uomo in soli 8 mesi ha consumato la razione di cibo prevista per tutto l’anno.

Il consumo delle scorte del cibo, prima della scadenza prevista, determina per il pianeta dei danni molto rilevanti.

L’uomo per procurarsi altro cibo per i restanti mesi dell’anno devasta la Terra con alcune opere che determinano lo scarseggiare dell’acqua dolce, quindi problemi di siccità, l’abbattimento di molti alberi con sempre meno territorio adibito ai boschi e l’immissione di CO2 nell’atmosfera.

In Italia il problema è molto più grave perché l’Earth Overshoot Day è avvenuto già lo scorso 5 aprile prima di molte altre nazioni del mondo.

Luca Mercalli, uno dei più noti climatologi italiani diventato famoso anche per la sua partecipazione alle celebre trasmissione “Che tempo che fa”, ha così commentato l’Earth Overshoot Day nel nostro paese:

“L’Italia vive 4 volte al di sopra delle sue possibilità ma il guaio è che non ha consapevolezza del suo debito ecologico e senza consapevolezza si rischia di non correre ai ripari”.