Le Alghe salveranno la nostra salute?

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Dici alghe a tavola e pensi al Giappone. Invece a Expo2015 il Paese che punta su questi prodotti è l’Olanda, nel cui padiglione puoi assaggiare a 9,50 euro il “dutch weed burger”, un hamburger 100% vegetale, a base di legumi e, appunto, alghe. «Sono considerate uno dei cibi del futuro, perché nutrienti e sostenibili: le loro coltivazioni sono decisamente poco costose, richiedono energia limitata e non “consumano” terreni agricoli, permettendo anzi di sfruttare parte di quel 70% di superficie terrestre che è ricoperta di acqua. Si candidano quindi come una valida alternativa alle proteine di origine animale, la cui produzione ha invece un forte impatto sul pianeta», spiega Andrea Mascaretti, presidente del comitato scientifico del Salone Internazionale della Sicurezza Alimentare. Di mare o di acqua dolce, verdi, brune, rosse: ne esistono tantissime varietà. Impariamo a conoscerle, una per una.

Spirulina e Klamath Sono due microalghe di acqua dolce. «Prive di iodio (dunque adatte anche a chi ha problemi di tiroide), rappresentano un concentrato di aminoacidi (la klamath li ha tutti, essenziali e non), vitamine del gruppo B e acidi grassi essenziali omega 3 e 6», spiega Luigi Torchio, medico esperto in cure naturali e nutrizione. «Sono ottime come tonici e ricostituenti e anche per potenziare le difese immunitarie». Si vendono come integratori o in polvere da usare in cucina. «Puoi aggiungerne piccolissime quantità a yogurt, frullati, succhi o al condimento della pasta», dice Alice Savorelli, foodblogger e autrice di Cucinare le alghe .

LATTUGA DI MARE Cresce anche nel Mediterraneo ed è forse la più simile all’insalata “terrestre”: «E molto ricca di vitamine C e del gruppo B, clorofilla e carotenoidi antiossidanti, calcio e ferro», afferma Torchio. Si usa persino nella cucina italiana: le zeppole di mare napoletane non sono altro che frittelle di pasta lievitata con quest’alga. «L’ideale però è consumarla appena scottata, per conservarne le proprietà: senza ammollo, soprattutto se in fiocchi, puoi aggiungerla all’ultimo a zuppe, verdure grigliate o altri piatti a tuo piacimento. Oppure, fatta rinvenire per pochi minuti, puoi saltarla velocemente in padella e servirla come contorno», suggerisce Alice Savorelli.

ARAME Quasi nera, è ricca di minerali: «Abbonda in potassio e magnesio, che la rendono utile dopo l’attività sportiva e per regolare la pressione arteriosa. Ma contiene anche iodio, calcio, ferro, betacarotene e molte vitamine», dice Torchio. La trovi in vendita sotto forma di “spaghettini” essiccati. «Per conservarne le qualità andrebbe consumata cruda, ma è piuttosto dura: meglio sbollentarla prima qualche minuto dopo averla fatta rinvenire e mangiarla in insalata una volta raffreddata. Altrimenti puoi aggiungerla all’ultimo minuto a zuppe di legumi e cereali o al minestrone», consiglia la food blogger.

WAKAME «Questa alga bruna si distingue per l’alto contenuto di calcio (150 mg per etto) e magnesio, che la rendono utile per rinforzare le ossa. Inoltre, fornisce un carotenoide antiossidante, la fucoxantina, ritenuto in grado di aiutare a contrastare il grasso addominale », spiega il medico. Ottima da abbinare a legumi e cereali perché in essi trovi il triptofano, unico aminoacido essenziale di cui è priva. Nei ristoranti giapponesi è l’ingrediente della zuppa di miso, ma la puoi gustare anche in insalata. «Si presta bene, dopo l’ammollo, a essere consumata cruda con cetrioli o sesamo», consiglia l’esperta.

K0MBU Altra alga bruna usata spesso, in una dieta equilibrata, per favorire la perdita di peso. «Merito dello iodio, di cui è particolarmente ricca, che stimolando la tiroide sferza il metabolismo, ma anche dell’alta capacità saziante, dovuta alla presenza di fibre (alginati), efficaci soprattutto se la consumi a inizio pasto», sostiene il medico. Particolarmente saporita, meglio gustarla con parsimonia. «Puoi impiegarla per un brodo vegetale: ne bastano 4-5 cm (si vende in strisce) per 4 persone e puoi utilizzarla 2 volte senza che perda efficacia», ricorda Savorelli.

DULSE Cresce nell’Atlantico ed è la più rossa di tutte, «oltre che quella maggiormente ricca di ferro, vitamina A e c. Per questo è utile nei casi di anemia», spiega l’esperto. «Ha un sapore delicato, simile alla nocciola, ed è molto tenera: basta un breve ammollo per consumarla cruda. Se è in fiocchi non serve neppure rinvenirla: ti basta aggiungerla all’ultimo, come faresti con un’erba aromatica», suggerisce Alice Savorelli. «Inoltre è una delle alghe che meglio si presta, tritata con aglio, olio, limone e altri ingredienti, alla preparazione di paté e salse crude da usare come condimento”.