Famiglie rinunciano alle cure per lunghe liste d’attesa e sanità privata non accessibile

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Ugo Andreini,  presidente di una delle più note associazioni di consumatori ha così commentato il disagio delle famiglie italiane che preferiscono non curarsi pur di non spendere soldi con la sanità privata: “Le indagini fatte dimostrano che il sistema attuale di welfare è inadeguato alle reali esigenze dei cittadini. Ne è un chiaro esempio il fatto che gli italiani pagano di tasca propria le spese sanitarie in misura doppia rispetto ai francesi e agli inglesi. Siamo convinti che gli assicuratori possano rendere più efficiente questa spesa e i consumatori possano rendere i cittadini sempre più consapevoli e informati”.

Il Censis ha reso noto dati molto preoccupanti sulla situazione delle famiglie italiane.

Nell’ultimo anno in seguito alla crisi tantissime famiglie italiane hanno rinunciato ad alcune prestazioni mediche.

Le cause della rinuncia delle famiglie italiane sono le lunghe code nella sanità pubblica e i costi elevati di quella privata.

La ricerca del Censis che è stata chiamata “Bilancio di sostenibilità del welfare italiano” ha anche evidenziato che molti italiani pur di pagare meno preferiscono non farsi fare la fattura della prestazione medica.

In particolare si legge nella redazione del Censis che: “oltre il 21% ha pagato senza fattura o ricevuta le visite medico specialistiche, il 14,4% le odontoiatriche, il 2,4% ripetizioni di matematica e di lingue e l’1,9% prestazioni infermieristiche”.

Il Censis inoltre ha reso pubblico che solo al sud il 41% delle persone intervistate ha ammesso di aver voluto pagare senza fattura una prestazione medica.

La situazione cambia un po’ al centro Italia dove è il 36,4% la popolazione che ha asserito di aver pagato una visita specialistica in nero.

Migliore è la situazione al Nord dove i pazienti che hanno pagato una prestazione a nero sono il 28,6%.

 La ricerca ha anche messo in risalto che gli italiani preferiscono rinunciare ad una prestazione medica piuttosto che rivolgersi alla sanita privata pagando o aspettare tanti mesi per riuscire a farla nel pubblico.

Il Censis ha così commentato nella relazione la scelta degli italiani di rinunciare a farsi curare: “nel 41,7% delle famiglie almeno una persona in un anno ha dovuto rinunciare ad una prestazione sanitaria”.

Claudio Cirelli massimo dirigente della Simg subito dopo l’illustrazione dei dati sconcertanti del Censis li ha così commentati: “Il concetto di sistema universalistico sta scomparendo. Ci sarà sempre più una differenziazione per fasce di reddito e quindi di accesso ai servizi. Nel 2025 finiremo come gli Usa. Ci sarà sempre più spazio per le assicurazioni private e un doppio pilastro: una Sanità pubblica per il 30% e un altro 70% ormai totalmente privata. Quest’ultima però dovrà avere i costi del tutto detraibili dalle tasse”.