Torino, choc medico si suicida nel cortile del Maria Vittoria

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Sembra che il suicidio di Antonio di Garbo sia anche dovuto a problemi derivanti dal lavoro.

Il medico ha compiuto il plateale gesto forse perchè non più appagato dal suo lavoro che amava tanto.

Si saprà forse qualcosa in più sui motivi del suicidio che ha sconvolto Torino e non solo solo quanto gli inquirenti renderanno noto il contenuto della lettera lasciata dal famoso medico ad un suo parente.

Ieri mattina intorno alle ore 11,00 si è consumata un’immane tragedia nella piccola cappella del plesso ospedaliero Maria Vittoria di Torino.

Un medico, Antonio di Garbo di 59 anni, ha deciso di farla finita e si è suicidato nella cappella del rinomato plesso ospedaliero torinese.

Lo sparo è stato udito da alcuni dipendenti dell’ospedale che stavano attraversando il lungo cortile del Maria Vittoria di Torino.

I dipendenti del Maria Vittoria hanno subito capito che era successo qualcosa di grave e si sono affrettati nella cappella dell’ospedale da dove si era udito lo sparo.

Appena arrivati nella cappella i dipendenti hanno visto una scena agghiacciante, il corpo del medico Antonio Di Garbo di 59 anni era riverso a terra in una macchia di sangue.

Accanto al corpo del medico, che dirigeva il centro trasfusione dell’ospedale, vi era una pistola.

I dipendenti del Maria Vittoria hanno cercato di prestare soccorso al loro collega ma hanno subito capito che non c’era più nulla da fare.

Antonio Di Garbo è morto sul colpo e sembra che abbia lasciato una lettera ad un suo parente nella quale spiega i motivi dell’estremo gesto.

Sul posto è arrivata una pattuglia dei carabinieri che ha effettuato i rilievi di rito.

Il tragico evento è avvenuto intorno alle 11,00 di ieri mattina.

Sul luogo del suicidio c’è stato un lungo e silenzioso pellegrinaggio di tantissimi dipendenti e colleghi di una vita del medico che, per cause ancora ignote, ha deciso di togliersi la vita.

Nessuno dei collegi di Antonio Di Garbo ha voluto rilasciare dichiarazioni sull’accaduto ed ha cercato di evitare i numerosi giornalisti presenti nella vicinanza della cappella dove è avvenuto l’estremo gesto del medico che, in ospedale, era apprezzato e stimato da tutti.