Trichinellosi, gravi tre persone hanno mangiato salsiccia di cinghiale fatta in casa

Asl di Foggia rende noto che sono almeno altre 20 le persone che durante il periodo natalizio hanno mangiato la salsiccia di cinghiale fatta in casa.

Le tre persone che sono ricoverate presso l’ospedale Casa Sollievo di Sofferenza hanno iniziato a sentirsi male lo scorso mese di gennaio e il 5 febbraio è stato definitivamente accertato che fossero stati colpiti dalla trichinellosi, una malattia era scomparsa dall’Italia, l’ultimo paziente risale al lontano 1968.

Un intero nucleo familiare composto da tre persone è stato ricoverato d’urgenza presso il noto plesso ospedaliero di Casa Sollievo della sofferenza di San Giovanni Rotondo. Le tre persone , secondo quanto riferito dai medici foggiani, sono stati contagiati dalla trichinellosi. Il contagio è avvenuto, dopo che le tre persone hanno mangiato una conserva di salsiccia di cinghiale fatta in casa. La salsiccia era stata tenuta sottovuoto, a stagionare, per parecchi mesi.

Le tre persone colpite dalla trichinellosi in queste ore stanno ricevendo le cure mediche da parte  dei sanitari dell’ospedale di San Giovanni Rotondo e sono in via di guarigione. La trichinellosi determina in alcuni casi anche il decesso del paziente e provoca febbre alta e forte dolori muscolari.

Il batterio della trichinella è contenuto in grosse quantità nelle carni di animali selvatici come cinghiali o altri suini. La Trinchinella si ritrova anche in altri carni quali quelle delle volpi e degli orsi.

La conferma che le tre persone foggiane sono state colpite da questa rara malattia è stata data dal risultato delle analisi dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Puglia e della Basilicata. A conferma ulteriore che le tre persone dello stesso nucleo familiare sono state colpite dalla Trinchinella sono arrivate le dichiarazioni dei dirigenti dell’Asl di Foggia.

La Asl di Foggia ha diramato sui tre casi di Trinchinella a Foggia il seguente comunicato stampa: “Dopo un secondo caso clinico (9 febbraio), la sospetta richiesta di un privato che rivoltosi all’Izs per sapere come far controllare una salsiccia di cinghiale in suo possesso e la collaborazione dei pazienti, si è riusciti ad arrivare alle salsicce stagionate di cinghiale confezionate sottovuoto e di produzione familiare. Le analisi hanno confermato che si trattava di carni contaminate con cariche elevate di larve di trichinella spp”.

La salsiccia di cinghiale era stata confezionata da due famiglie di cacciatori che avevano abbattuto qualche tempo fa un grosso cinghiale. La conserva di salsiccia di cinghiale era stata mangiata dalle persone poi colpite da trichinellosi durante le feste natalizie. Solo a fine gennaio le persone hanno iniziato a ad avvertire i primi sintomi del virus e subito dopo sono stati ricoverati presso il plesso ospedaliero di San Giovanni Rotondo. Erano quasi 50 anni che nella provincia di Foggia non si registrava un caso di trichinellosi, l’ultimo era stato diagnosticato nel 1968 a una persona di Mattinata.