Riforma pensioni Giovannini 2014: ultime notizie Quota 96, esodati e lavoratori precoci

Riforma-pensioni-Giovannini-2014-ultime-notizie-Quota-96-esodati-e-lavoratori-precoci

Tanto fermento in questi ultimi tempi sulla riforma pensioni che potrebbe produrre finalmente qualcosa di buono.

Partiamo dai quota 96 del comparto scuola che hanno visto ancora una volta l’intervento dell’Onorevole Ghizzoni in loro soccorso che con la collega Marzana del Movimento Cinque Stelle ha nuovamente presentato un disegno legge con la reintroduzione dei requisiti pensionistici che erano in vigore precedentemente alla riforma pensioni.

La proposta di legge Ghizzoni e Marzana dopo il parere positivo della commissione cultura e istruzione ora è in attesa del parere della commissione bilancio, dove l’anno scorso si bloccò per mancanza di reperibilità dei fondi la prima proposta della Ghizzoni, ma questa volta dopo una prima lettura l’esame del nuovo disegno legge è stato rinviato su richiesta del governo agli inizi della prossima settimana.

Questa volta però la Ghizzoni anche se al momento la proposta è in stand by si è detta fiduciosa sull’esito della verifica della commissione bilancio presieduta da l’onorevole Francesco Boccia del Partito Democratico.

Oltre ai quota 96 che si spera con il nuovo emendamento trovino finalmente la risoluzione ai loro problemi scaturiti dall’approvazione della riforma Fornero vi sono altre categorie che sono state enormemente svantaggiate dalla riforma quali gli esodati e lavoratori precoci.

Per queste due categorie è in via di definizione la proposta del “prestito pensionistico” avanzata dall’attuale ministro del lavoro Enrico Giovannini che consentirà, se approvata, di accedere ad una forma di prepensionamento a tutti coloro che lavorano nel privato o a coloro che sono in attesa di disoccupazione che abbiano compiuto il sessantaduesimo anno di età.

L’accesso al “prestito pensionistico” non sarà obbligatorio ma facoltativo ed una volta effettuata la domanda all’Inps il lavoratore riceverà un assegno mensile pari all’importo della pensione maturata decurtato dal 10 al 15%.

L’ex lavoratore una volta raggiunto il limite di età di sessantasei anni limite imposto dalla riforma Fornero per il conseguimento della pensione riceverà la retta mensile pensionistica decurtata dall’8 al 10% per la restituzione delle somme percepite con il prestito pensionistico.

Se approvato, come si spera, il “prestito pensionistico” sarebbe un valido sistema per permettere a chi, come i lavoratori precoci dopo aver lavorato una vita, vuole finalmente riposarsi e godersi la pensioni e a chi come gli esodati si trovano in una situazione molto preoccupante senza lavoro e senza pensione.