Riforma pensioni Renzi 2014: ultime notizie e novità proposte Damiano, Ghizzoni, Poletti per cambiamenti legge Fornero

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Matteo Renzi si sta giocando tutta la sua carriera politica e la sua credibilità con l’ascesa a Premier del paese e con le sue dichiarazioni che non lasciano spazio ad altre interpretazioni: l’Italia avrà le riforme che aspetta da decenni.

La prima presentata, quando in verità l’ex sindaco di Firenze non era ancora Presidente del Consiglio, è stata quella elettorale che grazie ad un accordo di ferro con il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, è stata già esaminata e approvata dalla Camera ed ora si appresta ad essere discussa al Senato.

L’altra riforma che presto dovrà essere sottoposta alla disamina della Camera sarà quella del lavoro, l’ormai famoso Jobs Act, che rivoluziona l’indennità di disoccupazione e prevede anche una profonda revisione del contratto a tempo determinato e dell’apprendistato.

Ma l’unica pecca in questo inizio di mandato come presidente del Consiglio di Renzi è che ad oggi non si sa come l’esecutivo si muoverà sulle tante criticità e lacune della riforma Fornero.

Il sistema pensionistico è mutato drasticamente con l’approvazione della legge Fornero avvenuta nel 2011 creando non pochi problemi a parecchi lavoratori.

Esodati soprattutto, ma anche i Quota 96 e i lavoratori precoci e usuranti sono categorie fortemente penalizzate dall’istituzione della nuova riforma pensionistica.

Gli esodati che si sono trovati senza lavoro e senza pensione subito dopo l’entrata in vigore della legge Fornero sono in attesa di essere salvaguardati dal 2011 e la situazione ogni giorno in più che passa diventa per questa categoria sempre più insostenibile.

La proposta dell’Onorevole Damiano che rende meno rigida la riforma Fornero con una maggiore flessibilità per l’età pensionabile dai 62 ai 70 anni con degli incentivi per chi intende lavorare oltre il sessantaseiesimo anno di età e con delle leggere penalizzazioni per chi come invece vorrebbe andare in pensione a compimento del sessantaduesimo anno di età sarebbe un’ottima soluzione per il problema degli esodati ed anche dei lavoratori precoci e usuranti.

Altra categoria fortemente svantaggiata è quella dei Quota 96 che ancora una volta hanno dovuto registrare ieri un nuovo stop alle le loro attese dopo che la proposta dell’Onorevole Ghizzoni, che da tempo si batte per la loro causa, è stata bocciata dalla commissione bilancio per mancanza fondi.

Ora per queste categorie sta  Poletti, nuovo Ministro del Lavoro ed a Renzi intervenire anche perché la una maggiore flessibilità nel mondo pensionistica determina di conseguenza un notevole incremento della staffetta generazionale che permetterebbe a tante persone in  cerca di lavoro di poter avere più opportunità.