“Ti facciamo abortire negra di m…a”, coppia di ragazzi su bus di linea rapina, aggredisce e insulta donna di incinta

Una coppia di ragazzi è stata arrestata per aver rapinato una donna in dolce attesa. Il gravissimo episodio è avvenuto a Rimini nel tardo pomeriggio di mercoledì.

E’ stata la polizia a fermare la coppia di ragazzi, lui 22enne di Caserta e lei 19enne di Ancona. I due sono stati fermati e trasporti in caserma dove sono stati interrogati.

L’aggressione è avvenuta su una linea urbana. Sembra che la giovane donna di colore in attesa si sia accorta del tentativo dei due ragazzi di rubarle un cellulare da una borsa e ha cercato di fermarli.

La donna ha chiesto che le fosse restituito il cellulare ma come risposta i due ragazzi hanno iniziato ad inveire e aggredire la giovane.

I ragazzi hanno inveito contro la donna con alcune frasi razziste ed inoltre le hanno augurato di abortire al più presto.

Ad un certo punto l’autobus si è fermato e i due ragazzi hanno spinto la donna tanto da farla cadere.

Le forze dell’ordine hanno trovato a terra la borsa della donna con il cellulare e il suo portafogli.

Sulla terribile aggressione è intervenuta il vicesindaco di Rimini Gloria Lisi con la seguente lunga dichiarazione:

“Sono appena venuta a conoscenza dagli organi di informazione di un gravissimo caso di violenza sul bus della linea 11 ai danni di una donna africana in gravidanza, da parte di due giovani ragazzi. Un furto con l’aggravante di un’aggressione fisica e morale di tipo razzista; insulti vergognosi a sfondo razzista, calci e botte.

Se i fatti sono quelli riportati dalle prime ricostruzioni riportate dagli organi di informazione, si tratta di un attacco vile e vigliacco che mi sconvolge come donna e come cittadina della nostra città, anche perchè avviene il giorno dopo del ricordo del sacrificio dei nostri Tre martiri, che con il loro sacrificio hanno contribuito a rendere Rimini una città libera dai soprusi e la violenza, in nome della libertà e della solidarietà. Valori che sono il dna della nostra città e che non permetteremo a nessuno di infangare.

Se la prima ricostruzione venisse confermata voglio quindi, a nome mio personalmente e dell’Amministrazione comunale, condannare l’aggressione, dando alla signora vittima dell’aggressione la nostra piena solidarietà e sostegno. Non solo, se venisse confermata l’aggravante razzista, il Comune di Rimini valuterà, come ha già fatto nel recente caso di Emanuel, il giovane ragazzo Nigeriano aggredito brutalmente davanti ad un supermercato, di costituirsi parte civile.

Questi casi mettono in evidenza un lato violento della nostra società che fa riflettere; una donna incinta e che, per definizione, dovrebbe essere circondata da ancora più protezione ed affetto e girare con tutte le tutele possibili per la città, viene invece vigliaccamente attaccata e insultata. Una fragilità che fa forte i vigliacci, come troppo spesso, per altri versi, ci capita di ascoltare negli sportelli contro la violenza sulle donne. Questo è un caso estremo che testimonia però la brutale tendenza alla prevalicazione sui deboli che questa società attacca invece di difendere. Il razzismo, mi ripeto, è una ulteriore aggravante che non vogliamo ne possiamo tollerare”.