Riforma lavoro tutto su incentivi, stage e tirocini per i giovani disoccupati

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Il tanto atteso “pacchetto lavoro” è stato finalmente presentato ieri mattina dal consiglio dei ministri e potrà contare su risorse pari ad un miliardo e mezzo di euro che si auspica possa occupare 200 mila cittadini per la metà a tempo indeterminato e per altri centomila sotto forma di tirocini, contratti a temine, stages e quant’altro.

Lo stesso ministro del Lavoro Giovannini ha spiegato: “Nello specifico gli 800 milioni di incentivi per l’assunzione di giovani disoccupati potrebbero produrre 100 mila occupati, i 15 milioni per l’alternanza scuola-lavoro potrebbero attivare circa 10 mila studenti universitari, i 6 milioni per gli stage genereranno in tre anni tremila tirocinanti, con l’autoimprenditorialità altri 8 – 10 mila soggetti saranno attivabili, con le no profit 5 mila, con i tirocini al Sud 80 mila. Complessivamente parliamo di 200 mila soggetti attivabili, di cui 100 mila a tempo indeterminato”.

Ad affiancare le strategie del governo in ambito lavoro, ci saranno ancora i fondi strutturali relativi al periodo 2014-2020 per cui si attende l’approvazione dalle istituzioni comunitarie.

Inoltre ad autunno in occasione della presentazione della legge di stabilità, si potrà discutere di riduzione del costo del lavoro.

Gli incentivi all’occupazione (previsti infatti 500 milioni al Mezzogiorno e 300 milioni nel resto del paese) interesseranno i giovani di età compresa fra i 18 e i 29 anni disoccupati da oltre sei mesi, oppure che abbiano una o più persone a carico o che abbiano conseguito solo il diploma di licenza media inferiore.

Ogni giovane assunto avrà diritto ad un incentivo di 650 euro mensile per 18 mesi in caso di nuovi assunti per scendere a 12 mesi se viene tramutato un contratto precario in contratto stabile.

Il termine per avere accesso agli incentivi è stato fissato al 30 giugno 2015.

Al sud dove la disoccupazione è di 15 punti superiore rispetto al reso del paese, è destinata la fetta più consistente prevista dal piano lavoro: saranno infatti destinati 80 milioni per l’autoimprenditorialità, altrettanti per il recupero di fasce più a rischio, 168 milioni per realizzare tirocini per giovani disoccupati e 167 milioni per combattere la povertà.

Gli studenti universitari impegnati nei tirocini trimestrali, riceveranno 200 euro al mese dal MIUR e la stessa cifra verrà loro corrisposta dal datore di lavoro.

Anche gli istituti professionali potranno favorire questo tipo di inserimenti gestendo in piena libertà circa un quarto del proprio orario scolastico; inoltre il Ministero dell’Istruzione sta considerando l’ipotesi di un piano triennale di stage per gli studenti dell’ultimo anno della scuola superiore; anche le pubbliche amministrazioni riceveranno un finanziamento di circa 2 milioni per istituire tirocini formativi.

Rivista anche la norma della legge Fornero che riguarda la flessibilità: i contratti a termine per essere rinnovati, dovranno attendere dai 10 ai 20 giorni invece dei 60 – 90 giorni sinora utilizzati. Viene ristabilito lo status di disoccupato anche per chi percepisce un reddito minimo, ma non ha un lavoro e viene stabilito il divieto di firmare dimissioni in bianco anche nel caso di lavoratori precari.