“Il 17 porta sfiga giudice no”. L’imputato superstizioso chiede di spostare l’udienza e il giudice lo accontenta

Un imputato molto superstizioso ha chiesto e ottenuto di posticipare il giorno dell’udienza . L’imputato era accusato per truffa per aver contraffatto una banconota da 50 euro.

Con quella banconota aveva comprato un oggetto di valore da un negozio. Il negoziante però si era accorto che quella banconota era falsa e lo aveva denunciato.

Subito dopo la fine dell’udienza il giudice aveva fissato la prossima al giorno 17. L’imputato a quel punto si è avvicinato al giudice ed ha chiesto una cortesia. “Il 17 porta sfiga, per favore no”.

La richiesta del cambio della data per fissare l’udienza è stata fatta da un uomo, di origine napoletana, durate un’udienza al tribunale di Milano.

Il giudice ha subito risposto affermando che era vero che l’udienza era stata fissata il 17 ottobre ma non era di venerdì.

La risposta dell’imputato non si è fatta attendere  “Se fosse stato 17 venerdì non sarei proprio uscito di casa”.

Il giudice ha deciso allora di accontentare l’imputando facendo slittare di una settimana l’udienza.