Madre tortura e poi uccide di botte il figlio di soli due anni perché faceva la pipì a letto

Una storia atroce anche difficile da raccontare.

Una mamma che uccide il suo piccolo di soli due anni perché faceva la pipì a letto.

A quell’età i bambini usano ancora il pannetto e si inizia a far loro capire che la pipì si fa nel vasino ma i tempi sono lunghi, ci vuole tanta pazienza, tanta tenerezza e infinto amore, insomma tutto ciò che ogni madre degna di essere chiamata tale nutre nei confronti del proprio figlio nel modo più spontaneo possibile.

E invece questa madre, che in realtà facciamo fatica a definire tale, non provava nessun sentimento di quelli sopra descritti.

La donna era stanca ed esasperata della pipì a letto del suo bambino e gli ha dato tante botte fini ad ucciderlo. Botte ma anche torture, bruciature di sigarette, calci.

La donna, dopo averlo ucciso, ha raccontato che il bambino si era soffocato con della frutta ma il corpicino martoriato mal coincideva con una morte per soffocamento. Alla donna sono stati inferti 40 anni di galera ma sembra pochissimo rispetto all’atrocità che ha commesso.

Fa rabbia pensare che nessuno se ne sia accorto per tempo dell’inferno che viveva il piccolo o di che tipo di donna fosse questa . Eppure quando accadono tragedie simili i colpevoli sono tanti e non solo chi ha commesso in prima persona l’omicidio. Forse l’ultimo atto è stato un sollievo per il bambino che, durante la sua breve vita, ha conosciuto l’inferno proprio per mano di chi doveva amarlo più di qualsiasi cosa al mondo.