48enne testimone di Geova, da il suo consenso alla trasfusione si sangue, sennò sarebbe morta, le tre figlie e la comunità la ripudiano

Una donna ha scelto di vivere, ripudiando il suo credo. Grazia era una Testimone di Geova e per il suo credo doveva rifiutare una trasfusione di sangue.

La donna però senza quella trasfusione di sangue sarebbe morta. Grazia, subito dopo un difficilissimo intervento chirurgico, aveva perso moltissimo sangue e se non avesse dato il consenso alla trasfusione sarebbe morta.

La donna abitante in un piccolo paesino in provincia di Salerno, ha scelto la vita. Grazia il giorno dell’operazione aveva 48 anni e aveva pensato ai suoi quattro figli e a suo marito a quale sarebbe stato il loro destino se fosse morta.

Era stata lei a introdurre in casa il credo dei Testimoni di Geova. Dopo molte resistenze però era riuscita a far frequentare la numerosa comunità anche ai suoi quattro figli e al marito.

Quando dovette operarsi per estirpare un cancro scelse una clinica che le garantiva che non le fossero fatte trasfusioni.

Ma durante l’operazione, diventata molto complicata per una serie di complicazioni, la trasfusione si era resa necessaria.

La sua scelta di disubbidire al credo dei testimoni di Geova non è stata perdonata dalla comunità e le tre sue figlie hanno deciso di ripudiarla.

Le figlie hanno accusato la madre di aver tradito Geova. Solo il figlio maschio le è stato vicino in tutto il suo percorso.