Accusato di aver ucciso un uomo passa vent’anni in carcere poi la vittima ritorna a casa

Un uomo ha subito una  condanna ingiusta ma lo si è scoperto solo dopo che è stato in carcere per venti anni. L’uomo, era stato accusato di aver ucciso il suo vicino di casa al culmine di una lite e, nonostante si professasse innocente, il Tribunale non lo aveva creduto e lo aveva condannato a 20 anni di galera. Durante la detenzione era stato ritrovata una testa in un pozzo e, pensando si trattasse della vittima, l’uomo era stato definitivamente accusato. Questa vicenda è accaduta in Cina e Zhao Zuohai, questo il nome dell’uomo ritento responsabile abitava in  un piccolo villaggio della provincia dello Henan, nella zona centrale della Cina, era stato accusato di aver ucciso il suo vicino Zhao Zhenxiang,.

Poi dopo vent’anni quello che si credeva fosse stato ucciso ha fatto ritorno al suo paese e così racconta un abitante del paese: “E’ tornato a casa, è parzialmente paralizzato non si è mai sposato e non ha un posto dove stare”.

La sorella dell’uomo ingiustamente accusato ha detto così:  “Mio fratello è stato trattato in maniera veramente ingiusta  all’epoca fu costretto a confessare un crimine che non aveva commesso perché torturato dalla polizia”.