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Per combattere i tumori l’attività fisica vale come farmaco aggiuntivo

L’attività fisica fa bene, la sedentarietà fa male. Questo è risaputo ma ora gli esperti della Fondazione Aiom (Associazione italina di oncologia medica) sono andati oltre e hanno spiegato che l’attività fisica fa bene in un senso davvero molto importante e cioè è come se fosse un ‘farmaco aggiuntivo’ quando si lotta contro un tumore.

Stefania Gori, presidente nazionale Aiom ha parlato di un progetto: “Si tratta di un progetto pilota per 60 persone con carcinoma della mammella o del colon non metastatico, inattive da 12 mesi tra 40 e 65 anni. Saranno arruolati in 4 centri italiani, verrà loro proposta un’attività fisica dedicata sperando che porti a un beneficio per la qualità della vita e dal punto di vista clinico”.

Attilio Parisi, prorettore vicario dell’università ha aggiunto: “I pazienti reclutati verranno suddivisi in tre gruppi in base ai livelli di rischio accertati da un medico dello sport. Sulla base dei livelli verranno formati tre gruppi che seguiranno un protocollo di allenamento combinato per quattro mesi con due sedute settimanali”.

L’attività fisica è fondamentale per scongiurare le recidive ma anche nella prevenzione delle malattie.

Fabrizio Nicolis, presidente della Fondazione Aiom  ha dichiarato: “Vogliamo dimostrare  che l’allenamento può apportare effetti benefici sui pazienti sia a livello psicologico che fisiologico”.