51enne gravemente malato ha passato la quarantena in auto “Non mi è rimasto niente e nessuno”

Un uomo di 51 anni gravemente malato vive in auto nei parcheggi del vecchio ospedale di Legnano. Dopo aver passato 50 giorni in auto la sua prima gioia è stata mangiare un piatto di lasagne caldo: «Non mangiavo un pasto caldo da mesi, solo panini, budini, cose così».

Nessun ente o associazione si è fatta carico del suo caso. Il 51enne si chiama Tullio, è italiano, ha 51 anni ed è gravemente malato.

Si è ritrovato prima che ci fosse l’emergenza senza affetti e senza lavoro. Ha dovuto lasciare la casa dove abitava.

La sua compagna è morta per un tumore e i suoi amici sono spariti nel nulla .

Tullio ha raccontato che: “Devo risolvere questa situazione  perché non ce la faccio veramente più. Ho la sclerosi multipla, grazie al cielo non è progressiva e non ho più avuto ricadute. Prendo le medicine e sono tranquillo. Quando non posso stare qua, vado a dormire in ospedale, perché sono invalido. Ho parlato con gli assistenti sociali ma poi sono scomparsi anche loro, non so perché. Ho bisogno di un appartamento, una casa, un buco qualunque per riposarmi decentemente, ho un mal di schiena della miseria: dormire in macchina non è una cosa da fare, figuriamoci per mesi».

 «Come vedo il mio futuro? Grigio, molto grigio. Buio. Non c’è niente nel mio futuro. Le mie giornate sono noiose, la sera pensi di non aver fatto nulla neanche oggi, è bruttissimo. Ti senti inutile. Non mi riconosco più. Non posso fare altro che sperare in un miracolo. Quando mi hanno diagnosticato la malattia, in ospedale, non camminavo più, sono caduto per terra, ma tuttora cado se porto qualcosa di pesante in mano, non ce la faccio. La mia vita è cambiata d’un botto e ora è questa. Sono qui che aspetto, vediamo se salta fuori qualcosa»

Poi anche dice: «Se morissi, il Signore mi farebbe un grande piacere. Sarei contento, non ce la faccio più, sto soffrendo come un cane. Non ho il coraggio di ammazzarmi, se no l’avrei fatto. Lo so che questa non è vita, ma non so più che cosa fare, dove attaccarmi. Sono senza soldi, senza niente».