Bocelli prima negazionista del Covid poi chiede scusa e dice “La mia famiglia tutta contagiata e abbiamo temuto il peggio”

Dopo l’intervento del tenore Andrea Bocelli all’evento al Senato organizzato da Vittorio Sgarbi, si è scatenato un polverone che non accenna a placarsi. Bocelli, che aveva detto di non aver conosciuto neppure una persona finita in terapia intensiva per il covid, ha avuto contro medici, parenti delle vittime, malati di covid e personaggi famosi che lo hanno attaccato duramente.

L’attacco a Bocelli

Ad aver attaccato pubblicamente Andrea Bocelli sono stati Fedez che gli ha risposto sui social con un post  proponendogli di presentargli un suo amico 18enne che, dopo aver contratto il covid, ha dovuto subire il trapianto dei polmoni perché la malattia glieli ha bruciati completamente, Selvaggia Lucarelli che lo ha contestato facendo una battuta sulla cecità e dicendo “non serve conoscere un cieco per sapere che la cecità esiste” e anche medici che hanno combattuto in prima linea contro il covid con tutte le loro forze, a volte vincendo questa battaglia, a volte perdendola.

Le scuse di Bocelli

Andrea Bocelli, dopo aver ricevuto tutti questi attacchi, ha risposto chiedendo scusa e ha detto così: “Se il mio intervento al Senato ha generato sofferenza, di questo chiedo sinceramente scusa, perché proprio non era nelle mie intenzioni. Così come non era nelle mie intenzioni di offendere chi dal Covid è stato colpito”. E poi ha aggiunto: “Da sempre mi sono speso per combattere la sofferenza e l’ho fatto anche recentemente con l’avvento di questa sciagurata pandemia, come molti sanno”.

Ancora: “La mia famiglia non è stata risparmiata dal virus: siamo stati tutti quanti contagiati e tutti abbiamo temuto il peggio; perché nessuno può conoscere l’andamento di una malattia come questa, che è ancora oggi sconosciuta”.

Bocelli ha poi concluso così: “Lo scopo del mio intervento al Senato era quello di sperare in un prossimo futuro in cui i bambini soprattutto, possano ritrovare la normalità, possano sperare di vivere “da bambini”, giocando tra loro, abbracciandosi, come devono fare i bambini per poter crescere sani e sereni. Questo solo era il senso del mio intervento ed a tutti quelli che a causa del modo in cui mi sono espresso – sicuramente non il più felice – e dalle mie parole hanno trovato ragioni per sentirsi offesi o hanno sofferto per quello che ho detto, a loro chiedo sinceramente scusa, perché le mie intenzioni erano tutt’altre, erano esattamente il contrario. Buona giornata”.