Giovanna Botteri sfoga la sua delusione e dice “Non me lo aspettavo, pensavo bastasse altro”

Giovanna Botteri, bravissima e stimatissima giornalista Rai ha subito una delusione lavorativa che non si aspettava e che l’ha profondamente amareggiata.

La Botteri, che nell’ultimo periodo è stata in prima linea nella cronaca del Covid e della sua evoluzione, è una giornalista tra le più apprezzate e ha un curriculum di tutto rispetto.

La delusione della Botteri: pensavo che bastasse il curriculum

Giovanna Botteri ha raccontato, un po’ sfogandosi, ciò che le è accaduto in occasione di un’intervista rilasciata a “Il Giornale” .

La Botteri ha spiegato che aveva chiesto il trasferimento a Bruxelles ma non l’hanno accontentata e racconta così: “Sarebbe stata per me una grande sfida. Avevo fatto domanda tramite il job posting interno all’ azienda. Immaginavo che il mio curriculum fosse sufficiente Dopo aver coperto i Balcani, il Medio Oriente, l’ America e l’ Asia, pensavo di raccontare l’ Europa in modo diverso. E anche di avvicinarmi a casa. Ma rispetto le decisioni dell’ ad Salini. Adesso penso solo a godermi mia figlia e dormire poi vedremo cosa fare”.

La Botteri ha anche parlato della situazione del Covid e di come l’ha vissuta sulla sua pelle e ha detto: “Lì  ( a Pechino) sapevi chi era il tuo nemico. Qui no. Può essere il tuo vicino, l’ amico del cuore, un parente. Quando fai l’ inviata, sai come comportarti, ti premunisci, cerchi di evitare pericoli, di metterti in salvo, con il virus non lo puoi fare, non ti puoi nascondere, non puoi scappare.  All’ inizio da fuori nessuno capiva quanto qui fosse terrificante. Non se ne aveva la percezione: 60 milioni di persone chiuse in casa, dalla sera alla mattina, le città vuote, le strade deserte. Non sapevamo niente, avevamo una grande paura. E, poi, abbiamo dovuto riviverla una seconda volta, quando c’è stato un nuovo focolaio”.

La Botteri ritorna sul caso “Striscia la notizia”

Su quanto è accaduto con “Striscia la notizia” a proposito del suo look e del suo modo in genere di vestire ha detto: “Ho sdrammatizzato? Mah… sì, penso che sia stata anche un’ occasione per parlare di temi importanti come l’ immagine della donna e la pressione della società sull’ aspetto fisico, discorsi che possono far bene alle giovani generazioni. Se vado dal parrucchiere? Ma avete visto che capelli lunghi ho? Ci andrò in Italia, li taglierò 30 centimetri. I miei capelli sono anarchici. E vogliamo parlare delle magliette, pure tanto criticate? Mi dicono che metto sempre la stessa, nera: ma io, per praticità, ne ho 40, tutte simili: vanno bene per sistemare il microfono e per come mi stanno addosso”.