Nicola Porro a Vasco Rossi: “Lo psicopatico povero pirla che scrive per lui” e Vasco Rossi gli risponde e lo asfalta

Vasco Rossi, amatissimo e seguitissimo, in questi giorni si sta scontrando duramente con il giornalista di Retequattro, Nicola Porro.

Vasco Rossi ha mostrato fin da subito, anche tra i suoi fans, una linea molto dura contro i negazionisti del covid. Ha invitato tutti all’uso della mascherina, ad evitare assembramenti e a mantenere un comportamento corretto, in linea con le direttive ministeriali. Ma per questo si è attirato l’ira e le battutine di Nicola Porro che ha iniziato una lite via social con parole nemmeno tanto serene.

Nicola Porro ha attaccato Vasco Rossi

Sul sito di Nicola Porro è stato pubblicato un articolo a firma di  Max Del Papa, che ha il seguente titolo “dai cantanti piedini solo musica pandemicamente corretta”.

Del Papa nel suo articolo ha definito Vasco Rossi un “virologo rock” e gli ha detto di vivere come una “rockstar vitellona” e che fa i “predicozzi gesuiti più insostenibili ancora dei dischi bolliti”.

La risposta di Vasco Rossi

La risposta di Vasco Rossi non si è fatta attendere e sui social ha scritto così: “Vengo dal vallone di Los Angeles dove abito secondo quello psicopatico povero pirla che scrive per Nicola Perro  … Non ho avuto tempo di andare al Billionaire con il mio yacht e ho passato l’estate a Zocca. Come sapete davanti a casa mia sono passate decine di migliaia di fans e abbiamo gestito l’inevitabile assembramento in modo impeccabile. Nessun focolaio a Zocca, siete i più belli, alla faccia di quel tale… Perro”.

Vasco e il post sulla scuola

Vasco Rossi ha pensato, qualche giorno prima che iniziasse la scuola, di fare un augurio a tutti gli studenti e ha pubblicato una foto in bianco e nero, che immortala i bambini del 1959 che vivono sull’Appennino modenese e ha scritto così: “Ritrae i bambini di Guiglia che per recarsi a scuola a valle dovevano attraversare il fiume Panaro con una carrucola”

E poi ha aggiunto: “Saluto l’inizio delle scuole con questo scatto del 1959 che ritrae i bambini di Guiglia, piccolo comune ai primi rilievi dell’Appennino modenese, che per recarsi a scuola a valle dovevano attraversare il fiume Panaro con una carrucola. Ogni giorno. Perché la scuola era l’unico ponte per aggrapparsi al futuro. Perché, citando Hugo, ‘Chi apre la porta di una scuola, chiude una prigione’ e condanna l’ignoranza. Buon anno scolastico!”.

Nicola Porro ha definito questo augurio come  “Omelia” prendendolo in giro.