Enrico Mentana, una furia contro il suo inviato: “Ma tu lavori per noi o ….”

Enrico Mentana, giornalista e bravissimo e simpatico di La7, è sempre molto diretto con tutti, ospiti, suoi inviati o collaboratori e, quando ha qualcosa da dire, va dritto al punto e non usa mezze parole.

E’ accaduto, infatti, che qualche ora fa ha avuto da ridire con un suo inviato e da lì ne è uscito un siparietto tra il serio e il comico.

Enrico Mentana riprende il suo inviato

Enrico Mentana ha un bel rapporto con i suoi inviati, o almeno, è quello che traspare a chi lo segue da casa.

Ieri ha scherzato con un suo inviato ma, seguendo Mentana e conoscendo un po’ come di solito si comporta, c’è da scommettere che un po’ di verità c’era anche in quelle battute scherzose.

Vediamo cosa è accaduto.

Mentana era in collegamento con il suo inviato Paolo Celata e, ad un certo punto gli ha detto: “Sei lì con Diego Bianchi, dì la verità. Mi fai un cenno quando lavori anche per noi? Così ti diamo la linea”.

Paolo Celata era fuori da Montecitorio per seguire come andavano le votazioni della fiducia a Conte. Però, ad un certo punto, si è accorto che il suo inviato stava chiacchierando con Diego Bianchi, il conduttore di Propaganda Live.

Celata, che era stato già preso in giro bonariamente da Mentana a proposito degli occhiali appannati per la mascherina, infatti Mentana aveva detto, scherzando: “Ti vedo un po’ appannato”. E lui: “Sì, lo so, è la mia tragedia questa storia degli occhiali questa diventerà un tormentone, perché c’è pure Diego Bianchi dietro di me”, è stato allo scherzo.

Mentana fa una battuta su Giuseppe Conti e lo paragone a Giulio Andreotti

Enrico Mentana, che si sa ha la battuta sempre pronta, quando

Mitraglietta ha detto che Giuseppe Conte era stato paragonato a Giulio Andreotti, ha risposto subito con una battuta ad effetto: “Hanno paragonato Conte ad Andreotti, in effetti i due almeno su una cosa la pensano uguale: meglio tirare a campare che tirare le cuoia“.

Qualche giorno fa, il 13 gennaio, Enrico Mentana ha scritto così sui social ricordando di essere stato direttore del Tg5 dalla sua prima edizione nel 1992 fino al 2004: “Il timecode dice 20:00:15 del 13 gennaio 1992. I primi secondi della prima edizione serale del tg5. Ventinove anni, un’era geologica fa” e Cristina Parodi, di rimando ha commentato: “Ricordo bene che non partivano i servizi e che tu dal nervoso ti toccavi gli occhiali …. che strigliata poi ci hai fatto in regia … Auguri al mio sempre direttore”.