Ornella Vanoni al veleno, prima canta insieme a Colapesce e Dimartino e poi di loro dice: “Sono di una tristezza unica”

Ornella Vanoni, la conoscono tutti, oltre ad essere una interprete unica è anche una donna che non ha peli sulla lingua, che è senza freni e che, proprio per questo suo carattere frizzante, diverte tantissimo. Qualche giorno fa ha rilasciato diverse dichiarazioni, alcune anche molto forti, sulla sua vita, così affascinante e sul suo lavoro.

Vediamo cosa ha detto.

Ornella Vanoni si racconta senza freni

Ornella Vanoni si è raccontata a cuore aperto e la sua vita, abbiamo così saputo, non è sempre stata rose e fiori.

Ornella Vanoni sta per partecipare alla Mostra di Venezia nel docufilm Senza fine di Elisa Fuksas e ha svelato: “Ero sempre da sola nelle mie scelte e gettavo via il denaro. Compravo una casa, la arredavo, poi vedevo che nessuno veniva a trovarmi, neppure mio figlio, e la rivendevo, magari a metà prezzo”.

Poi ha anche parlato del rapporto molto burrascoso con il figlio Cristiano: “Ci ho messo una vita a recuperare i rapporti con Cristiano. Da piccolo lo lasciavo ai nonni, per lavorare. Volevo restare con lui, ma mio marito mi disse: “Se non torni subito, sono rovinato” – Un bambino tende a pensare che preferisci il lavoro a lui; e ci soffre. Così caddi nella mia prima depressione. La gravidanza però è stata il periodo più bello della vita. Perché è l’unico momento in cui non sei sola. In cui si è davvero in due”.

Poi ha raccontato anche la sua bellissima storia d’amore con Gino Paoli: “Sentii Gino Paoli nella casa discografica suonare ‘Il cielo in una stanza’. Chiesi chi fosse, mi risposero: ‘Un f****o che fa canzoni orrende’. Strano, mi dissi: suonava maluccio, ma la canzone mi era parsa stupenda. Così cominciai a frequentarlo. Facevamo lunghe passeggiate. Gino non aveva i soldi neanche per il biglietto del tram; così andavamo sempre a piedi, io gli trotterellavo dietro con i tacchi a spillo, sfinita. Fino a quando, appoggiati a un muretto, gli chiesi: ‘Ma tu sei f****o?’. Rispose: ‘No, perché?’. E io: ‘Mi avevano detto così’. E lui: ‘A me invece hanno detto che tu sei l*****a, canti male e porti male…’. Siamo scoppiati a ridere. E ci siamo dati il primo bacio. Quelle maldicenze perché eravamo diversi. Ma Gino ne era felice: ‘Io li lascio dire. Di lui ero gelosissima. Sposato, sempre in giro. Uscivamo di casa ognuno con una borsa di gettoni e stavamo ore al telefono. Ora lui mi dice: ‘Ornella, ti ricordi le risate?’. Ma quali risate, io soffrivo da morire. Sposai Ardenzi, ma ero ancora innamorata di Gino”.

Invece, di Giorgio Strehler: “Nessun uomo mi ha mai amata tanto quanto Strehler. Era sposato, ma non importava: sposarmi non è mai stata la mia ambizione. Frequentavo i corsi al Piccolo Teatro. L’insegnante di danza era sua moglie, da cui era già separato. Mi detestava: aveva capito al volo che sarei piaciuta al marito. Con lui finì perché non potevo seguirlo nella droga e negli altri suoi vizi. Giorgio era circondato da donne in adorazione; non si capacitava che una potesse dirle di no. Ma io lo adoravo quando lui, un genio, era sul palco. Nella vita lo amavo come si ama un uomo. E delle altre non me ne fregava niente”.

Ornella Vanoni parla di Colapesce e Dimartino “Come sono tristi”

Ornella Vanoni ieri è andata ospite da In Onda, il programma di La7 condotto da David Parenzo e Concita De Gregorio.

E ha parlato della canzone “Toy Boy” che canta insieme a Colapesce e Dimartino.

E di loro ha detto: “Colapesce e Dimartino? Toy boy di una tristezza unica. La loro forza è questa tristezza. I Toy Boy invece dovrebbero essere allegri… Lasciando stare gli scherzi sono molto carini, mi sono molto divertita”.