Imu acconto 2013: ultime notizie ufficiale stop prima casa

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A seguito delle decisioni del governo i cittadini italiani possessori di prima casa non dovranno versare la prima rata Imu. L’anno scorso la media dell’acconto versato è stata di circa 125 euro, e la sospensione del pagamento interesserà 17,8 milioni di italiani e sarà valida sino al 16 settembre. Il governo infatti entro il 31 agosto dovrà terminare l’elaborazione della nuova normativa regolamentatrice della materia.

In tal senso dovrebbe essere ridotta l’imposta per i redditi più bassi con varie possibilità: si potrebbe esentare dal versamento dell’Imu colori che hanno versato l’anno scorso sino a 400 euro, e in tal modo l’imposta non sarebbe pagata dall’85% dei contribuenti; si potrebbe optare per lo sgravio fiscale con maggiori detrazioni o esenzioni specifiche. In realtà per effettuare una completa rimodulazione dell’imposta sarà necessario comprendere quale saranno gli effetti dell’accorpamento con la tassa rifiuti: se i rifiuti derivano da prime case non si pagherà l’Imu, mentre l’imposta sarà versata nel caso contrario.

I proprietari di una seconda casa o di immobili in cui si esercita attività commerciale dovranno invece versare un importo maggiore, al fine di compensare  gli sgravi fiscali relativi alla prima casa. A giugno infatti saranno 57 mila gli italiani che dovranno comunque versare l’Imu in quanto proprietari di prima casa classificata come casa di lusso (ville, castelli o immobili di pregio) e che sono caratterizzati dalle categorie catastali A/1, A/8, A/9.

L’imposta è stata invece sospesa anche per i proprietari terrieri per cui si prevede in futuro un abbassamento dell’imposta.

Tra coloro che dovranno versare l’Imu a Giugno ci sono anche i proprietari dei capannoni che invece speravano di rientrare nel provvedimento di sospensione dell’imposta. Per tali soggetti saranno però previste degli sgravi, ad esempio attraverso la deducibilità dell’imposta municipale propria ai fini della determinazione del reddito d’impresa, con l’Imu che verrà pertanto scalata dall’Ires. Lo sgravio sarà sicuramente operante per le piccole e medie imprese.

Come anticipato, gli sgravi previsti per le prime case saranno compensati da maggiorazioni d’imposta destinate ai proprietari di seconde case: molti comuni infatti alzeranno l’aliquota base prevista dello 0.76%. Il gettito Imu sulle seconde case nel 2012 è stato pari a 7,9 miliardi di euro, un importo che corrisponde ad un terzo del gettito complessivo Imu. Nel 2013 la situazione potrebbe diventare ancora più pesante senza contare che sarà oggetto di revisione anche la cedolare secca sugli affitti. L’aliquota secca del 21%, alternativa alla tassazione Irpef non ha sortito gli effetti sperati, e cioè di rendere aumentare l’emersione degli affitti in nero.

Si ricorda ai contribuenti proprietari di seconde case che le stesse appartengono al gruoppo catastale A, ad eccetto della categoria A10, riservata agli uffici ed agli studi professionali, per la quale è previsto un coefficiente catastale diverso. Utilizzando un criterio negativo, possono considerarsi seconde case le abitazioni con annesse pertinenze, che non siano adibite ad abitazione principale: immobili acquistati a scopo d’investimenti, gli immobili sfitti e non occupati, le case per le vacanze, tutti gli immobili in cui il proprietario non risiede anagraficamente e le case concesse in comodato d’uso ai parenti.

Ricordiamo che per le abitazioni secondarie e relative pertinenze, l’aliquota base è del 7,6 per mille. Molti comuni non hanno ancora comunicato le aliquote da utilizzarsi ai fini del calcolo e in tali casi i contribuenti dovranno versare la metà dell’importo corrisposto nel 2012.