Il marito va in pensione e la moglie si deprime, soffre di ansia e di insonnia

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Si sa, la vita di coppia è fatta di equilibri da rispettare e da mantenere perché la convivenza è difficile ma fin quando una coppia si “incrocia” nei corridoi delle stanze della propria casa, tutto sommato, con tanta buona volontà si va avanti tra discussioni e riappacificazioni.

Si litiga la mattina, magari perché il tubetto del dentifricio è stato lasciato aperto per l’ennesima volta e si va a lavoro.

Si ha così tutto il tempo di smaltire il nervoso e piano piano la calma si riappropria di noi.

Quando è l’ora di tornare a casa siamo più disponibili al colloquio e alla pace e così la coppia ricomincia a ricomporsi.

Versione idilliaca?

Forse ma a tratti veritiera.

I problemi nascono quando dopo una lite si è costretti a rimanere in casa perché si è terminato il ciclo lavorativo ed è cominciato quello pensionistico.

La peggio la ha la moglie che abituata a decidere e disporre a proprio piacimento di tutte le faccende di casa si ritrova a dividere le decisioni con il consorte che non essendosene mai occupato poco capisce.

Un marito sempre a casa che da un giorno all’altro si trova a mettere il naso in faccende che fino al giorno prima erano di stretta spettanza della moglie, alla donna fa venire il mal di testa.

E se tutto il giorno la donna ha il mal di testa è sicuro che il nervoso accumulato durante il giorno si va a scaricare nelle ore notturne provocando insonnia.

Insomma, un inferno.

Se fino ad oggi si è scherzato tra amiche che avevano il marito vicino all’età della pensione, ora la faccenda è diventata argomento di studio da parte di due studiosi, Marco Bertoni e Giorgio Brunello dell’università di Padova.

Il risultato dello studio è stato che un anno di pensione dell’uomo corrisponde a 5-7 punti di possibilità per la moglie di ammalarsi di ansia e insonnia oltre alla depressione. Rimedi? Purtroppo nessuno, ci dobbiamo tenere e il marito e il mal di testa.