Rosy Bindi torna alla carica e si scaglia contro Matteo Renzi per le scelte fatte per le ministre attualmente nell’esecutivo.

Secondo Bindi non è stato adottato da Renzi il metodo più saggio quello della competenza ma le titolari di diversi dicasteri sono state scelte per la loro bellezza.

Polemica durissima che dimostra come la vecchia guardia del partito non guardi di buon occhio il premier Matteo Renzi.

Infatti in una sola settimana a scagliarsi contro Renzi con durissimi attacchi sono stati leader storici del Pd come D’Alema prima, Bersani poi ed infine Rosy Bindi.

L’ex ministra Rosy Bindi ha così commentato le scelte adottate dal premier durante un intervista a giornalisti di Corriere.it: : “Penso che le donne ministro siano state scelte anche perché erano giovani, non solo perché erano brave, ma anche perché erano belle ma possono dirsi fortunate”.

Poi la Bindi ha chiesto che presto venga approvata una legge che sancisca una volta per tutte che il 50% dei dicasteri di un esecutivo debba essere formato da donne:  “Solo allora saremo sicuri che saremo a una svolta gli italiani iniziano ad accettare le donne in posizioni di responsabilità importanti. Resta sempre un pregiudizio: noi donne dobbiamo sempre dimostrare di essere all’altezza del compito che ci è stato affidato, ma siccome siamo brave credo che ci riusciremo”.

Maria Elena Boschi, attuale ministro delle riforme,  ha subito risposto in modo duro alle parole della Bindi dichiarando che: “Credo  che siamo e saremo giudicati per quanto siamo bravi, non per quanto siamo belli. In politica c’è un valore etico e non estetico e per me il valore etico è rispondere con i fatti ai bisogni dei cittadini ed è quanto stiamo facendo tutti i giorni. Rispondere a qualche polemica – ha concluso – non mi interessa, si va avanti con il sorriso”.

Ora si vedrà l’ulteriori sbocchi che questa polemica avrà nel partito democratico che sembra essere diventato una vera polveriera.