Corte di Cassazione lavoratori in malattia nei prefestivi, l’azienda ora può licenziarli

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C’è chi farebbe di tutto per avere un posto di lavoro, disposto a lavorare dovunque e in qualunque orario festività comprese e chi, invece, pur avendo un posto di lavoro agisce con estrema leggerezza.

Soprattutto nel periodo che stiamo vivendo questa può sembrare un’eresia ma, si sa, quando raggiungi un obbiettivo anche il più ambizioso che sia, quale può essere un posto di lavoro, dopo un po’ di tempo diventa normale, rientra nella routine quotidiana e, a volte, non si da più l’importanza che ha.

Per fortuna è intervenuta la Corte di Cassazione che ha regolamentare i così detti “furbetti” e cioè coloro che hanno un posto di lavoro ma, probabilmente, non danno il giusto valore alla fortuna che hanno e così si permettono di fare anche le così dette “assenze tattiche”.

Ma cosa sono le “assenze tattiche”?

Sono quelle assenze dal posto di lavoro, spacciate per assenze per malattia, in giorni particolari per esempio un giovedì per fare un weekend lungo.

In questo caso la Cassazione ha ritenuto che il datore di lavoro può licenziare il lavoratore che adotta questa condotta e ha stabilito che: “Le assenze del lavoratore, dovute a malattia per le modalità con cui si verificavano davano luogo a una prestazione lavorativa non sufficientemente e proficuamente utilizzabile dalla società, rivelandosi la stessa inadeguata sotto il profilo produttivo e pregiudizievole per l’organizzazione aziendale così da giustificare il provvedimento risolutorio”, ha statuito la Suprema Corte.