Lol, una comica rifiuta l’invito a partecipare e lascia tutti senza parole: “Non intendo partecipare, il compenso è troppo alto”

Una comica francese ha rifiutato si partecipare a Lo chi ride è fuori perché il cachet che le hanno offerto, 200.000,00 è troppo alto.

Vediamo cosa ha detto la comica e come ha esattamente motivato il suo rifiuto.

La comica francese: “200mila euro per partecipare a Lol? No, grazie”

La comica francese, Blanche Gardin dopo aver rifiutato l’offerta economica e, dunque, aver dato il suo diniego alla partecipazione al programma ha scritto una lettera che ha reso pubblica e che ha suscitato molto clamore. La donna ha scritto così: “Sarei imbarazzata a prendere 200.000 euro per un giorno di lavoro“.

Blanche Gardin che in Francia è moto famosa ha detto che Amazon Prime Video le ha proposto di entrare nel cast di Lol del suo Paese ma lei, considerando che per quella trasmissione si lavora solo un giorno, ha rifiutato.

La sua lettera, che ha pubblicato su Facebook, inizia così: “Caro, carissimo Signor Bezos, mi rincresce dover rifiutare il vostro invito a partecipare alla prossima stagione del gioco “Lol – Chi ride è fuori” diffuso sulla vostra piattaforma Amazon. Capisco che si gira in una sola giornata di riprese; solamente che, proprio quel giorno, ho il dentista. E, come terza persona più ricca del mondo, voi lo sapete, bisogna avere i denti molto lunghi per avere successo in questo mondo”.

Poi ha continuato: “Succede anche che sarei imbarazzata (per non dire che mi farebbe decisamente male al c…) essere pagata 200.000 euro per una giornata di lavoro anche se dovessi perdere al vostro gioco, quando l’associazione benefica scelta da me guadagnerebbe 50.000 euro, vale a dire 4 volte di meno, e soltanto se vincessi”.

E poi ha proseguito con toni molto severi: “Sì, mi dà fastidio ricevere per 8 ore di lavoro, questa somma esorbitante da un’azienda che:

Non paga le sue tasse in Francia e beneficia anche di un miliardo di euro di crediti d’imposta, quando fattura 50 miliardi di euro di affari.

Emette 55,8 milioni di tonnellate di gas serra all’anno (l’equivalente delle emissioni dell’intero Portogallo) solamente con i suoi data center, per non parlare delle migliaia di camion, di aerei…

Utilizza la manodopera dei campi di lavoro forzato uiguri.

Distrugge le imprese del piccolo commercio e tutta la vita sociale a esse collegata”.

La risposta di Amazon

Dopo che questa lettera è diventata pubblica, Amazon ha risposto a muso duro: “La dichiarazione di Blanche Gardin pubblicata sui suoi profili social contiene dei commenti falsi e inesatti a proposito di Amazon. Dopo più di due decenni, ci sforziamo di guadagnare la fiducia dei nostri clienti in Francia, contribuendo al dinamismo dei territori, offrendo un servizio di eccellente qualità, un’offerta ampia di prodotti e dei prezzi bassi, e questo malgrado l’aumento del costo della vita. Abbiamo assunto un impegno ambizioso nella lotta contro i cambiamenti climatici con The Climate Pledge, per raggiungere la neutralità carbonica entro il 2040”. Ma Amazon non si ferma qui e aggiunge: “Sosteniamo in Francia la crescita di più di 13.000 piccole e medie imprese francesi che vendendo su Amazon hanno creato più di 35.000 posti di lavoro. Paghiamo la nostra giusta fetta di tasse, pari a 1 miliardo di euro nel 2021, e offriamo ai nostri più di 20.000 dipendenti in Francia un ambiente di lavoro sicuro e moderno, con dei salari competitivi ed eccellenti vantaggi sociali”