Vittorio Feltri non si trattiene sul caso d’Urso: “Sarebbe meglio scendere dal piedistallo”
Vittorio Feltri ha detto la sua su Barbara d’Urso cacciata da Mediaset con parole che sono state una difesa su tutta la linea della ex conduttrice di Pomeriggio 5. Vediamo cosa ha detto.
Vittorio Feltri: “Sbagliato trattare in quel modo la D’Urso”
Vittorio Feltri ha scritto un editoriale su Barbara d’Urso e su come è stata trattata da Mediaset.
La prima cosa che Feltri ha sottolineato è che la d’Urso “è una stacanovista infaticabile che è in grado di portare a casa il risultato perché la sua tv, per quanto faccia storcere il naso a chi cerca di darsi un tono nonché agli invidiosi, sempre troppi quando si è bravi, funziona, piace, intrattiene, diverte, ma altresì informa, racconta la società, il costume, la cronaca, la vita degli ultimi”.
E poi Feltri ha continuato: “difficilmente il Biscione riuscirà a rimpiazzarla”. E poi, ancora: “Mediaset le dà un calcio sul posteriore e se ne libera in tutta fretta, addirittura prima della scadenza naturale del contratto, che sarebbe a dicembre. È dunque questo il nuovo corso che si accinge ad inaugurare l’azienda fondata da Silvio Berlusconi a pochi giorni dalla scomparsa di quest’ultimo?”.
Vittorio Feltri: “Bisogna scendere dal piedistallo su cui siamo saliti da soli”
E poi ha continuato così: “Mi auguro che Canale 5 non si trasformi in Raitre, che non si spersonalizzi, che non si rivoluzioni tanto da divenire qualcosa che i telespettatori non riconoscono più, telespettatori già in gran parte delusi in quanto a settembre non rivedranno più sul piccolo schermo la loro Barbarella”, Ma poi Feltri ha anche spiegato: “Francamente sono stanco della diffusa tendenza a criminalizzare e disprezzare tutto ciò che piace alla gente, ossia che risulta popolare, dal politico al presentatore. Dal mio punto di vista, quello che incontra il gusto degli italiani non è da scartare ma da valorizzare. Il nostro compito non è quello di educare, o moralizzare, o nobilitare. Forse sarebbe opportuno scendere da quel piedistallo sul quale ci siamo messi da soli. E dal quale primo o poi crolleremo. Anzi siamo già crollati”.