Moncalieri choc professoressa di religione “dall’omosessualità si può guarire”, furiose polemiche

Moncalieri-choc-professoressa-di-religione-“Dall-omosessualità-si-può-guarire"-furiose-polemiche

All’istituto superiore Pininfarina di Moncalieri a Torino le affermazioni sull’omosessualità di una professoressa di religione hanno creato un mare di polemiche.

La professoressa di religione, a delle domanda da parte di alcuni studenti sull’omosessualità, non ha esitato a rispondere con la seguente frase:  “dall’omosessualità si può guarire. È una condizione, quella di essere gay, che a suo dire si può curare”.

L’insegnate, subito aver pronunciato la frase “incriminata”,  ha portato a termine la sua lezione.

I venti alunni dell’Istituto superiore Pininfarina, che erano presenti alla lezione ed hanno ascoltato le parole sull’omosessualità della professoressa di religione, hanno raccontato l’accaduto al preside della scuola.

Gli studenti hanno raccontato che tutto è partito dalla seguente domanda fatta da uno studente: “ Prof, ma lei che ne pensa tipo dei finocchi? Secondo lei sono normali?”.


La professoressa ha replicato con la frase sopra riportata ed ha anche detto che rispetta i gay ma “non sono normali”.

L’insegnate ha continuato la sua lezione sull’omosessualità raccontando di aver conosciuto dei gay che “sono guariti”.

La professoressa di religione in particolare ha svelato di aver conosciuto un medico che era gay che poi “grazie alla psicanalisi” si è innamorato di una donna  “e ha anche avuto dei figli”.

Il professor Stefano Fava, preside dell’istituto Pininfarina di Moncalieri, ha voluto incontrare la professoressa di religione.

Il preside poi ha dichiarato ad un giornalista della “Repubblica” che: “Nessuno si è sentito insultato, ma la docente ha fatto disinformazione e invitato a discriminare. Occorre fare chiarezza”.

La reazione dell’Arcigay di Torino è stata durissima: “Se confermato si tratta di un episodio gravissimo  ma attendiamo le verifiche interne della scuola”.

Il presidente dell’Arcigay di Torino, Marco Giusta, ha rilasciato il seguente commento sull’accaduto: “I ragazzi hanno raccontato e commentato l’accaduto su Facebook, alcuni di loro li conosciamo e dunque ci è arrivata la notizia”.

Marco Giusta ha riferito che :”Abbiamo contattato subito il preside che è stato estremamente disponibile e ci ha assicurato che avvierà un’indagine interna”.

Il presidente dell’Arcigay di Torino ha voluto chiarire che:  “La libertà di opinioni è una cosa sacrosanta che ovviamente noi difendiamo ma ci preoccupa molto il fatto che un’insegnante porti avanti delle proprie idee davanti ai ragazzi mettendoli nella condizione di vedere rifiutare la propria omosessualità, di trovare difficoltà ad accettarsi, a dichiararsi e quindi a viverla in modo sereno. Episodi di omofobia nelle scuole, alcuni dei quali sono sfociati in fatti molto gravi fino al suicidio, ce l’abbiamo davanti tutti i giorni, per questo un insegnante deve ancora di più fare attenzione di fronte a minorenni che sono ancora più indifesi”.

Anche dal mondo politico sono arrivati dei commenti sulle frasi della professoressa di religione.

Il vicesindaco di Moncalieri, Paolo Montagna, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni sull’accaduto: “A Moncalieri non c’è spazio né per gli omofobi né per l’omofobia. Ci muoveremo sin da subito per mandare un messaggio forte e adottare efficaci provvedimenti”:

Paolo Montagna ha anche detto che : “E’ importante che sull’episodio venga fatta subito chiarezza. In questo senso il preside gode del pieno appoggio dell’Assessorato e della Città. Qualora l’episodio venisse confermato ci troveremmo di fronte a un fatto grave: l’omosessualità non è una malattia e derubricare tali frasi a espressione di una legittima opinione sarebbe inaccettabile. Ancora più grave  sarebbe se questi messaggi sbagliati e discriminatori partissero proprio dalla scuola, istituzione in cui si forma la cittadinanza del presente e del futuro”.